Tradatese di
nascita e presidente delle Acli cittadine dal '96, oggi 61enne
pensionato, Cesare Martinelli si occupa di diverse attività
nell'ambito del volontariato. Per le prossime elezioni
amministrative è alla guida della lista del neonato gruppo della
Margherita che appoggia, insieme al resto del centrosinistra, il
candidato sindaco Luigi Luce. Martinelli non ha precedenti
esperienze politiche come militante in un partito, ma come lui
stesso afferma «le Acli sono state la mia palestra nel sociale:
sono iscritto dal 1962 e con questa associazione ho avuto
l'occasione di frequentare molti corsi di formazione nel
campo socio-politico».
Con quale criterio è stata
"assemblata" la lista della Margherita?
«La lista è stata assemblata col solo criterio della
disponibilità delle persone. In un primo momento solo alcune
persone erano disponibili a candidarsi con i DS, poi, dopo una
serie di incontri allargati tra amici che si collocano
politicamente nell'area del cattolicesimo popolare e non si
sentono rappresentati da altre liste in campo, si prendeva atto
del bisogno e della possibilità di presentare una lista propria.
Le persone che compongono la lista sono comunque di varie età ed
esperienze, con alcune competenze particolari in campo sociale,
giovanile, culturale».
Qual è il vostro maggiore
contributo al programma che è stato presentato?
«Il maggior contributo al programma riguarda il campo dell'
assistenza sociale, applicando la nuova legge sull'assistenza (n°
328 del 8/11/2000), con l'approvazione dei piani di zona
attraverso l'associazione dei comuni del Distretto e una maggiore
attenzione alle persone che vengono dimesse dall'ospedale e che
hanno bisogno del servizio di assistenza domiciliare in tempi
brevi. E' compito dei comuni chiedere il potenziamento del
servizio. Il capitolo "cultura" è stato elaborato da
parte del gruppo della Margherita. I fondamenti del programma
riguardante la "cultura" partono dalla centralità della
persona con i temi della solidarietà, giustizia, diversità,
sviluppo di ognuno, l'incontro tra persone dovrebbe essere
arricchimento reciproco, superando divisioni di carattere
ideologico, religioso, razziale, pensando ad una città meno
divisa e capace di guardare oltre i propri confini».
Quali i maggiori problemi della
città?
«Ho sempre affermato che il problema più evidente, almeno per
me, è la fuga dalla città dei giovani che si sposano e cercano
nei paesi vicini una casa ad un prezzo più accessibile, sia per
l'affitto che per l'acquisto. Case vuote ce ne sono molte, ma gli
affitti non diminuiscono. Questo allontanamento indebolisce il
tessuto sociale: ci sono più anziani e sempre meno giovani.
Eppure si continua a produrre case; cosa che, se da una parte
permette di abitare in spazi più ampi, dall' altra crea sempre più
vuoti nel tessuto urbano. Non è vero, come ha affermato il
candidato Sindaco Candiani, che cementificare per l'edilizia
convenzionata è lo stesso che costruire per la rendita: per la
prima chi chiede la casa la abiterà mentre per le seconde molte
resteranno vuote. Per rendersi conto si può fare un giro per la
città. Un altro aspetto importante, che non vorrei vedere come
problema ma come attenzione a chi ha costruito il benessere di cui
tutti godiamo, sono gli anziani che hanno un bisogno in un momento
particolare della loro vita: non sentirsi soli, inutili e
abbandonati. Dobbiamo creare servizi capaci di rispondere, direi
in tempo reale, sia nei confronti di una malattia che di fronte
alla solitudine».
|