Riceviamo
e pubblichiamo
Come i cittadini sapranno, il
Progetto di trasformare l’intera area ex-Lazzaroni in un
MegaCentro Commerciale-ricreativo da 25000 visitatori/giorno non
è passato. L’Amministrazione della LEGA NORD e il Sindaco
uscente Roberto CERIANI, che tanto avevano irresponsabilmente
favorito quel devastante Progetto, sono stati di fatto costretti a
bloccare tutto. Siamo felici per questa affermazione. Lo siamo
innanzitutto per il paese, per il suo futuro. Beninteso, il
pericolo del MegaCentro non è scongiurato; ma averne
interrotto l’avanzata ci dà speranza e forza.
Molti segnali ci confermano che il
Centro è stato fermato perché i cittadini non lo hanno voluto: i
risultati del Referendum di ECO 90, la forza del passaparola, la
rapidità con cui si raccoglievano firme contrarie, la spontanea
nascita del Comitato “No Aries”. Qualcosa sta cambiando nella
coscienza del nostro paese; ci sono aspetti (la salute, la serenità,
il vivere bene) che non hanno prezzo. Abbiamo tollerato tanto e
troppo, e per troppo tempo. Grande merito per questa vittoria va,
oltre che ai cittadini, all’Associazione ECO 90, vera coscienza
ambientale della nostra comunità, che per mesi e mesi si è
battuta contro il progetto.
Anche IL CENTROSINISTRA DI
UBOLDO (unico fra le forze politiche del paese) ha fatto
sentire da subito, forte e chiara, la sua voce contraria, sia,
dall’inverno 2000, per bocca dei Consiglieri Comunali di UBOLDO
VIVO, che, dal marzo 2002, con un proprio volantino. Lo ha fatto perché era suo dovere,
lo ha fatto perché il mestiere delle forze politiche è proprio
quello di maturare delle convinzioni, di prendere posizione (prima
e non dopo), di comunicare coi cittadini. Se non lo fanno le forze
politiche, chi lo dovrebbe fare? Se le forze politiche non fanno
questo, cosa dovrebbero fare? Se non ora, elezioni sì o elezioni
no, quando lo si dovrebbe fare?
Le elezioni sono vicine, appunto.
Esse cadono in un periodo in cui Uboldo appare davvero “sotto
assedio”, bersaglio cioè di molteplici minacce di cui il
progetto del MegaCentro sull’area ex-Lazzaroni è solo la più
nota, ma non l’unica: Piani Regolatori da
sovrapopolazione (21.400 abitanti – variante P.R.G. del 1997 poi
revocata; 16.000 abitanti – variante P.R.G. del 2002 poi non
approvata), un grande scalo merci ferro/gomma al confine con
Gerenzano, un faraonico allevamento di cani in piena zona
agricola.
Uboldo può e deve evitare questo
destino di degrado. Anzi, forte del suo patrimonio verde, ricco
ancora di rapporti sociali ed umani, Uboldo, attuando uno sviluppo
edilizio naturale e la cura dell’intero sistema abitativo, sarà
tra i pochi comuni della zona a poter offrire a tutti i suoi
abitanti, attuali e futuri, una migliore qualità della vita
cittadina. Deve quindi: valorizzare il suo territorio,
difendendolo dai pericoli che lo sovrastano, risolvere i problemi
aperti (caos viabilistico innanzitutto!), mantenere la sua
vocazione produttiva, migliorare laddove occorre. Un territorio
compromesso è un territorio povero in tutti i sensi, dove non
solo le case ma la convivenza stessa perde valore.
Il
centrosinistra di Uboldo
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