Arsago Seprio - Il candidato della lista Giovani per Arsago-PdL si ripresenta cinque anni dopo con un programma complessivo incentrato sull'innovazione. Urbanistica, viabilità, scuole, ambiente: e per Malpensa regole condivise
Paolo Mastorgio alfiere del "nuovo che avanza"

Cinque anni dopo, Paolo Mastorgio ci riprova, carico dell'esperienza di cinque anni all'opposizione, eppure giovane di anni. Il non ancora trentunenne candidato sindaco della lista Popolo della Libertà-Giovani per Arsago, nata dalla confluenza della "creatura" di Mastorgio, di Alberto Giani Margi e di altri amici con le forze politiche del centrodestra, è arsaghese doc, «di famiglia documentata ad Arsago fin dal Cinquecento» dice con un pizzico d'orgoglio di campanile. Laureato in legge con una tesi in storia del pensiero politico che ha avuto dignità di pubblicazione, Mastorgio collabora con l'impresa tessile di famiglia, ed è single. Nel 2004, a soli venticinque anni, aveva ricevuto il 21% dei consensi nella contesa vinta a man bassa da Giorgio Merletti. A guardare le foto oggi, sbarbato, sembra quasi più giovane oggi di allora. È un po' il suo programma: svecchiare il paese, innovare. «In primo luogo e sopra tutto, dare spazio ai giovani» dice: e la lista è in effetti in maggioranza composta da giovani,età media 30 anni, la riserva indiana è semmai per i "matusa". «In fatto di quote rosa siamo quelli messi meglio: sei candidate su sedici». Vedremo se basterà per battere il richiamo di Arsago Democratica, che una donna, Patrizia Stoppa la candida a sindaco. Qunato al dialogo con le forze partitiche, «è sereno, condividiamo gli ideali del PdL e ci piace sottolineare che al congresso di fondazione Berlusconi ha voluto i giovani in prima fila». Il primo e indiscusso showman della politica italiana sa sempre come dare all'occhio la sua parte. Ad Arsago però non è immagine ma sostanza: nel simbolo sono i Giovani per Arsago a fare la parte del leone, il nome del Cavaliere non vi campeggia e il logo del PdL è inscritto. Nel simbolo c'è un animale brutto ma simpatico: è il Pelobate Fosco Insubrico, animale protetto e simbolo dell'ambiente locale. Ma se le arsaghesi alle elezioni "baceranno il rospo", diventerà un bel principe? chiediamo. «Sicuramente» è la risposta.

Di cosa ha bisogno il paese? Mastorgio ha le sue idee: «Oltre che di innovazione, di coraggio, di decisione nella scelte... e della presenza di forze di partito, che dopo 15 anni ricompaiono alle elezioni comunali. Sono contento che ci siano quattro liste, è segno di democrazia e partecipazione, che in Italia vi sono leggi a garanzia di questi capisaldi. Arsago poi ha bisogno di fiducia: questo è un valore cui tengo tantissimo, è il collante della famiglia e della comunità. Non va mai tradita. Serve un Comune che non sprechi le risorse».

Come si declinerà l'innovazione? «Nella riorganizzazione del territorio, il PGT qui non è ancora stato adottato. Abbiamo molte strutture da recuperare per nuovi usi, fondi ancora vincolati, c'è stata una certa mancanza di progettualità in passato». Importante la viabilità, aggiunge il candidato sindaco, «occorre fare rete con le realtà urbane a noi vicine, c'è da costruire il secondo lotto della circonvallazione verso il Sempione», un collegamento lungamente atteso, acarico di Anas e tra gli interventi del pacchetto Expo. Pare strano, ma Arsago risulta in effetti un po' isolata in mezzo ai suoi pregevoli boschi. Il collegamento da Casorate, in particolare, non è dei migliori, e al momento sono in corso lavori in quel Comune. In generale è da riordinare la viabilità interna: il nucleo compatto dell'abitato non lascia moltissimi margini ma si vedrà di ovviare con nuovi tracciati, collegandone di esistenti. «Fra le nostre piorità c'è la scuola» aggiunge poi Mastorgio. «Il polo scolastico va potenziato, faremo un concorso di idee.Vogliamo valorizzare questo pazio, darne alla materna e valutare la possibilità di costruire un asilo nido». Poi ci sono opere non rinviabili nei servizi, come il completamento dei tronchi fognari a sud-ovest.

In tema ambientale, «non ci saranno selvagge cementificazioni» promette Mastorgio. «La difesa dell'ambiente è il paragrafo più consistente del nostro programma. Intendiamo potenziare la raccolta differenziata, in particolare la raccolta del verde con la sua piazzola, e avviare servizi per lo smaltimento corretto dell'Eternit, che non può finire buttato nei boschi». Attenzione per rogge e specchi d'acqua, le boze, sistemazioni idrauliche. E ancora fonti energetiche rinnovabili, «con pannelli solari a partire da municipio e scuole e la ricerca di incentivi dagli enti amministrativi superiori». Con questi, apartire dalla Provincia, servirà coordinarsi per colmare le non poche necessità. Per i cittadini, infine, Mastorgio vuole mettere a disposizione un ufficio relazioni col pubblico ben identificabile e fruibile.

Resta la questione Malpensa. «Le nostre linee guida sono quelle della petizione che abbiamo inoltrato all'Europarlamento in ottobre». Due euro di tassa d'imbarco a passeggero a beneficio dei Comuni esposti al rumore; fondi europei per insonorizzazione di case e ambienti di lavoro e studio; installazione di strumenti per misurare l'inquinamento sonoro; monitoraggio sanitario sulle popolazioni coinvolte; stop ai voli notturni, almeno dalle 22,30 alle 6,30; standard qualitativi minimi per gli aeromobili, meno rumorosi e inquinanti; infine, partecipazione diretta dei sindaci dei Comuni dell'area al CdA di Sea, l'ente gestore dell'aeroporto. E no a posizioni preconcette sull'espansione dello scalo, per quanto questo appaia al momento un problema remoto.

SdA
Mercoledi 27 Maggio 2009