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L'intervista - Dopo aver abbandonato la politica partitica ha deciso di continuare la sua battaglia sui diritti con nuovi compagni di viaggio e insieme a loro ha fondato la lista Articolo 3
Antonio Corrado: «Faccio mea culpa e mi candido con una lista civica»
Antonio Corrado, candidato sindaco con la lista Articolo 3, si presenta agli elettori in maniera completamente diversa rispetto a cinque anni fa. Abbandonato il simbolo di partito che lo ha contraddistinto per tanti anni, quello di Rifondazione Comunista, riparte da capo e si rimette in gioco con una compagine civica che raccoglie voci e pensieri diversi, spesso anche molto distanti tra loro, ma che hanno trovato in Articolo 3 una nuova casa.
Antonio Corrado, 45 anni, sposato e padre di due bambini lavora part-time come ragioniere. Da Rifondazione ad Articolo 3, raccontaci questo passaggio.
Il vostro programma è stato costruito mettendo insieme persone che vengono da diverse estrazioni culturali e sociali. E' stato difficile? E qual'è stato il risultato? Il risultato è stato straordinario ma per ottenerlo ci è voluto tempo e tante riunioni. La cosa che mi ha stupito è proprio la capacità delle persone che compongono questa lista di fare quello che chiedeva Giovanni Blini e cioè "saltare gli steccati". Nessuno si è fossilizzato su una posizione per principio e attraverso un confronto costante si è arrvati a formulare proposte innovative. Ad esempio siamo gli unici che hanno inserito l'attenzione verso gli animali: proponiamo lo stop alla vivisezione da parte dei laboratori dell'Università dell'Insubria, l'inserimento di menù vegetariani e vegani nelle scuole, l'apertura di uno sportello animali e la messa al bando dei circhi che sfruttano gli animali sul territorio cittadino. Un altro punto importante è lo stop al consumo del territorio, ma non in maniera generica: sosteniamo che sia necessario fermare le nuove costruzioni visto che ci sono qualcosa come 6000 vani liberi in città ma vogliamo incentivare il recupero degli edifici esistenti e l'implementazione dei servizi in tutte le zone dove si è costruito di recente. Non si possono creare quartieri dormitorio non autosufficienti. Servono nuovi negozi di vicinato, e sarebbe interessante coinvolgere il Distretto del Commercio, nuove biblioteche, scuole e asili ma anche un servizio di traporto capillare che spinga le persone a non usare l'auto.
Il problema delle infiltrazioni mafiose sembra essere un tema che poche liste vogliono trattare. Voi cosa intendete fare in questo senso? Credo che bisogna superare l'antimafia retorica e sia necessario passare ai fatti. Intanto l'idea di fermare le nuove costruzioni potrebbe già mettere un freno agli appetiti dei clan che, come è noto, usano il settore dell'edilizia per riciclare danaro sporco ma serve anche una stretta sui controlli delle imprese edili presenti sul territorio. Basterebbe verificare, tramite la Camera di commercio e l'Agenzia delle Entrate, quante imprese edili hanno la loro sede da un commercialista e segnalare alla Procura ogni volta che sorge il sospetto. Come sono stati scelti i candidati consiglieri? Una volta fatta la scelta di abbandonare la politica di partito ho cercato persone per lavorare su un progetto civico. Ho trovato persone che si sono impegnate seriamente per proporre cose sensate. La gente che abbiamo delegato è un gruppo eterogeneo che ha estrazioni politiche e sociali diverse ma che sui temi cari alla città ha saputo mettere da parte personalismi e preconcetti. Sono persone che hanno deciso di impegnarsi anche dopo le elezioni a sostegno di chi verrà eletto. E' gente immersa nella realtà: lavoratori dipendenti, studenti, pensionati, professionisti. C'è chi fa l'architetto e chi vive nelle case popolari, c'è chi è attivo nelle società sportive e chi si occupa di arte e musica.
Orlando Mastrillo
Venerdi 22 Aprile 2011 |