Busto Arsizio - Il presidente del Copasir ed esponente di primo piano del Pd ha visitato l'area industriale di Sacconago insieme al candidato sindaco Carlo Stelluti
D'Alema agli industriali di Busto: «Gił le tasse alle imprese»

Massimo D'Alema, presidente del Copasir, ha visitato quest'oggi, lunedì, l'area industriale di Busto Arsizio e in particolare la Nupigeco, azienda leader nel settore della produzione di tubi per condutture di gas e petrolio. Insieme a D'alema erano presenti il candidato sindaco del centrosinistra Carlo Stelluti, il candidato sindaco di Castellanza Gianni Bettoni e una nutrita delegazione di candidati consiglieri di Busto Arsizio.

Il proprietario dell'azienda, il bustocco Luigi Genoni, ha illustrato alla delegazione del partito Democratico l'area produttiva e i macchinari all'avanguardia che vengono impiegati ma ha anche illustrato le grandidifficoltà che l'area industrale di Busto Arsizio continua a soffrire a 40 anni dalla sua progettazione. «Non ci sono servizi per questo polo industriale - ha detto anche il candidato sindaco Carlo Stelluti - per questo noi siamo qui oggi, per ribadire la nostra attenzione ai temi del lavoro, dello sviluppo economico e industriale di Busto Arsizio». Il presidente D'Alema ha ascoltato la storia di Genoni,dell'attenzione che il sindaco di Imola ha mostrato nei confronti della sua sede romagnola: «Nel '93 il capannone andò distrutto in un incendio e il sindaco di allora mi aiutò moltissimo a ripartire il prima possibile - ha detto Genoni - qui a Busto, invece cinque anni fa proponemmo, insieme ad altri industriali, di acquisire un'area e costruirci servizi utili all'area produttiva ma per qualche motivo non ci fu concesso. In cinque anni non è stato fatto nulla. Io non voglio schierarmi politicamente ma vorrei solo politici seri e conmpetenti che aiutino le imprese a svilupparsi».

D'Alema ha preso immediatamente la palla al balzo per criticare Lega e Pdl: «A quanto ho capito il sindaco di sinistra non le ha mangiato l'azienda ma l'ha aiutata mentre qui a Busto, nel cuore produttivo della Lombardia, avete difficoltà a parlare con l'amministrazione». Per questo, ha proseguito D'Alema: «è necessario un cambio in tutto il Paese, perdiamo di competitività a livello internazionale e all'estero ci prendono in giro per il nostro premier». D'Alema ha ribadito anche la ricetta del partito Democratico per rilanciare l'economia italiana: «Bisogna abbassare le tasse agli imprenditori che producono e aumentarle a chi gioca in borsa e non investe nel settore produttivo - ha detto il presidente del Copasir - è necessario un nuovo patto tra imprenditori e lavoratori perchè i diritti di questi ultimi non vengano ulteriormente compressi. Non possiamo rincorrere paesi come la Cina o l'India abbassando i redditi, saremo sempre secondi, ma aumentare la produttività e aumentare la competitività tramite la ricerca».

Nella tana leghista D'Alema ha voluto anche sottolineare la contraddizione interna la governo che «da un lato urla agli stranieri "Fora di ball" - ha detto in perfetto accento lombardo -  e dall'altra inserisce nel documento di programmazione economica e finanziaria la necessità di un flusso di stranieri di almeno 220 mila unità all'anno. Altro che la commedia montata per i barconi».

Orlando Mastrillo
Lunedi 2 Maggio 2011