Non finiscono mai i colpi di scena elettorali a Gallarate: oggi, a pochi giorni dalla presentazione delle firme, il PdL annuncia la rinuncia all'appoggio della Lega Padana Lombardia. «Cihanno proposto il loro sostegno, ma abbiamo declinato per rispetto alle altre liste e per evitare strumentalizzazioni» spiega il leader del PdL Nino Caianiello. Stop ai padani "eretici" staccatisi dalla Lega Nord. Con un problema: sui volantini elettorali di Bossi il simbolo della lista padana appare ancora. «Avevano fatto pervenire il simbolo allo studio grafico», chiarisce Caianiello. «Bene abbiamo fatto a non accettare, la notizia aveva fatto subito iniziare le polemiche e gli attacchi personalistici, secondo una tendenza nota a Gallarate».

Insomma, un vero cambio di in corsa, per "cavalleria" verso la Lega Nord, ma anche per coerenza politica, visto il coinvolgimento nella operazione della lista "Padana Lombardia" di una persona, Massimo Rovera, «che a Varese appoggia il candidato di Unione Italiana contro quello di PdL e Lega Nord» . Il leader del PdL - come già nelle prime reazioni di ieri - guarda con rispetto alla «candidatura prestigiosa di Giovanna Bianchi Clerici» e spera «che porti il confronto ad un livello più alto». Anche se poi fa anche un po' d'ironia sul cambio di candidati del carroccio («non vorrei che dopo il terzo ne arrivasse un quarto, magari un ministro»).
Ma c'è il massimo del rispetto per la Lega, dopo tutto si è alleati a livello nazionale. E visto che Umberto Bossi avrebbe parlato dalla poltrona del dentista, Caianiello si rivolge proprio al dottor Mocchetti, che cura la dentatura del senatur: «Mi auguro che abbia riferito che non ci sono mai state preclusioni da parte nostra all'accordo con la Lega. Nessuna porta sbattuta in faccia».