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Gallarate - Immigrazione e integrazione, cultura, urbanistica e idee per la cittą. I sei candidati in lizza per la poltrona da sindaco si sono confrontati a 360 gradi sulle proposte che vogliono rappresentare
Il futuro della cittą riempie il Teatro del Popolo
Immigrazione e integrazione, cultura, urbanistica e idee per la città. I sei candidati in lizza per la poltrona da sindaco si sono confrontati a 360 gradi sulla proposta di Gallarate che vogliono rappresentare. Critico su questa visione è apparso il candidato Pd Edoardo Guenzani che ha parlato dei tanti «interventi sproporzionati» fatti in questi anni a Gallarate. A partire dal via libera alla media e grande distribuzione, che metterà in difficoltà il piccolo commercio cittadino, e all’eccessiva edificazione. Da qui l’auspicio ad una rivisitazione del Pgt che «va riscritto facendo partecipare il più possibile i cittadini». Guenzani ha sottolineato anche la necessità di una discontinuità nella gestione della città e della cultura, evitando i grandi e costosi eventi ma cercando di capire come usare fino in fondo le potenzialità del patrimonio culturale gallaratese. Il candidato di centrosinistra ha puntato anche su una politica di integrazione, «che non vuol dire, come mi accusano, che io voglio costruire una moschea, ma che in una società multietnica, pur stabilendo delle regole precise, a tutti devono essere garantiti i diritti sanciti dalla costituzione».
Una riflessione ripresa anche da Luca Gnocchi che ha auspicato un freno nello sviluppo dell’edilizia e della diffusione della grande distribuzione: «se davvero ci fosse bisogno di altri centri commerciali io credo che il Fare sarebbe ancora attivo. Gnocchi ha dato anche una strategia sui centri culturali, in particolare il Maga che «è una bella struttura ma è costato troppo e si è dimostrata incapace di mantenersi: non c’è un’affluenza tale che ne giustifichi. Però ormai c’è e quindi bisogna impegnarsi al massimo per coinvolgere il più possibile il più vasto bacino d’utenza che si riesca a raggiungere».
Esplicito invece Ennio Melandri che ha detto «votate per me perché è necessario che una voce di sinistra sia presente nelle istituzioni». E sul tema dell’immigrazione è stato netto, «Io mi rifaccio all’articolo 8 della Costituzione. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge».
Redazione
Martedi 10 Maggio 2011 |