Riceviamo e pubblichiamo
Questa tornata di elezioni amministrative ci consegna due spunti di riflessione di grande importanza ed interesse.
Il primo è che stiamo assistendo ad un'inversione di rotta nella percezione e nei consensi; un'inversione di rotta caratterizzata da un elemento peculiare: laddove, infatti, il centro-sinistra si presenta con una coalizione larga, unitaria e dalle molteplici sensibilità e con un candidato – garante della coalizione – che proviene in modo chiaro dalla sinistra, ecco che i risultati sono ottimi o addirittura insperati. È il caso di Milano, con Giuliano Pisapia proveniente dalle file di Rifondazione Comunista. Ma le vicende di Napoli, con Luigi De Magistris sostenuto dall'Italia dei Valori e dalla Federazione della Sinistra, ci narrano anche della sempre crescente volontà di chiarezza, di pulizia e di limpidezza nel prendere una posizione da parte degli elettori. Pare terminata l'era dei candidati buoni per tutte le stagioni.
E, in secondo luogo, laddove il centro-sinistra riesce a superare varie pregiudiziali, come quella anticomunista, ed a mantenere un fronte unito e coeso che con forza e correttezza rivendica il suo ruolo di reale alternativa, i risultati, di nuovo come a Milano, sono quantomeno sorprendenti.
Questo dovrebbe una volta per tutte far tramontare quell'idea velleitaria, già veltroniana, della possibilità della costituzione in Italia di uno schieramento, nel caso il Partito Democratico, del tutto autosufficiente e isolato dal resto delle forze politiche della sinistra. La nostra idea di sinistra, una società osservata, analizzata e trasformata anche da quel punto di vista, appaiono sempre più nettamente a tanti cittadini come le uniche possibili garanzie di un vero cambiamento.
E, come diretta discendenza, sembra denaturata nei fatti la posizione di quanti hanno sempre e quasi con livore sostenuto la necessità della ricerca di un candidato sindaco che 'guardi verso il centro' - ed anche verso la destra. Non si può offrire un'alternativa credibile senza affermare in modo inequivocabile i propri temi ed i propri contenuti.
La provincia di Varese, naturalmente, non è Milano. Nel nostro territorio il nucleo forte della Lega e del PdL riesce ancora a veicolare una grande quantità di consenso. Ma anche nella nostra Provincia si avverte, perlomeno, l'eco di quell'onda di cambiamento che sta investendo, da sinistra, la politica nazionale.
Prendendo infatti in considerazione Varese e Gallarate (ed escludendo Busto Arsizio, dimostratasi roccaforte pidiellina nonostante un ottimo Stelluti), il centro-sinistra riesce ad arrivare al ballottaggio. È ovvia una dose di influenza della progressiva perdita di consenso e di popolarità di Silvio Berlusconi, che ricade direttamente su tutto il suo partito, e – a Gallarate – della corsa solitaria della Lega Nord, ma in entrambi i casi il PdL arretra, vittima di scissioni, litigi e dell'imbarazzante situazione del governo.
Ed in entrambe queste città la Federazione della Sinistra è stata esclusa dalla coalizione di centro-sinistra, perdendo, così come noi abbiamo sempre dichiarato, un'ottima occasione. Un'occasione che sarebbe riduttivo focalizzare sui dati percentuali, ma piuttosto sulla percezione comune, ed ecco la scuola di Milano!, di un fronte unito, serio e responsabile, davvero alternativo e capace di sconfiggere questa destra ormai al declino.
Ad ogni modo, la Federazione della Sinistra ribadisce le sue convinzioni, quelle già espresse più volte anche a livello mediatico. Sia a Varese che a Gallarate che a Malnate si andrà al ballottaggio. È per questo motivo che la Federazione non si tirerà indietro davanti alla eventuale possibilità che si possano raggiungere accordi (etici e programmatici) con le altre forze del centro-sinistra, tenendo in considerazione, e a maggior ragione, la mancata affermazione di Sinistra Ecologia e Libertà.
Accordi che avrebbero il primo scopo di permettere il cambiamento, di stimolarlo e traghettarlo, e consentire per una volta anche ai cittadini della Provincia di Varese di respirare un'aria nuova. Accordi, d'altra parte, che devono finalmente, e così come abbiamo sempre chiesto, basarsi su un confronto serio e costruttivo tra tutte le forze del centro-sinistra, senza strane alchimie elettorali, ma con la forza di una chiarezza sui contenuti programmatici, sull'amministrazione della città e – per una volta – con l'entusiasmo della vittoria possibile.
Noi ci assumiamo in prima persona questa responsabilità, così come i nostri elettori ci chiedono, non volendo invece assumerci la responsabilità di riconsegnare per accidia intellettuale o per pregiudizi antistorici queste tre città alle destre.