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Cassano Magnago - Il Senatur chiude la campagna di Stefania Federici ripercorrendo le ultime concitate settimane scaricando la colpa su procure, servizi segreti e giornalisti. E intanto la Federici assicura: “niente IMU a Cassano”
Bossi conferma:"Mi ricandido"

Bossi conferma la proposta circolata in questi giorni sul lancio delle primarie per scegliere il leader della lega. «Vediamo chi ci sarà, sarà la militanza a dire chi deve presentarsi» e il suo nome, questo è certo, nella lista ci sarà. «Mi devo candidare per forza altrimenti la gente comincia a pensare che fanno qualcosa per tagliarmi fuori», precisa il Senatur che, tuttavia, starebbe «tranquillamente da parte ma farò quello che interessa alla Lega».

Torna a casa Umberto Bossi, nella sua Cassano Magnago per la chiusura della campagna elettorale della candidata della Lega Stefania Federici. «Gli amici si vedono nel momento del bisogno e voi siete qui numerosissimi» proclama dal palco il Senatur davanti a poco più di 250 militanti. I tempi in cui ogni comizio del leader traboccava di leghisti sono lontani e la colpa è anche «di chi era nella lega per sporcarla» e cioè Francesco Belsito.
Bossi, nel ricostruire le vicende di queste ultime settimane, se la prende con «la procura di Reggio Calabria e Napoli che indagano su di noi, come se là non avessero niente da fare», con i «servizi segreti che non potevano non sapere che Belsito avesse rapporti con la ‘ndrangheta» e con «quegli imbecilli dei giornalisti». Per Bossi tutte queste figure si sono coalizzate «per far scoppiare lo scandalo Lega proprio durante la campagna elettorale». Ma l’anziano leader nella sua terra natale insite nello spiegare che «Belsito ce lo siamo trovati dentro in una posizione fin troppo alta» e la colpa è dell’ex tesoriere Baroffio che, in punto di morte, ha fatto promettere al Senatur di non cacciare Belsito.
E anche se lui stesso riconosce «che abbiamo fatto degli errori», precisa subito che «la Lega con i suoi soldi ci fa quel che vuole, anche buttarli dalla finestra». Applausi.
A chi crede che questi scandali possano indebolire la Lega Bossi manda a dire che «non crolleremo e anzi ne verremo rafforzati perchè le radici profonde non gelano mai».
Ma nel suo “mea culpa”, altra colpa che si addossa Bossi è quella di «essere stato troppo delicato con il centralismo romano». Ma da oggi, anzi da ieri, cambia tutto con la nuova campagna lanciata nella “lega unita day” contro l’IMU del governo. Il governo, altro bersaglio dell’ex segretario della lega. Gran parte del discorso viene infatti dedicata alla critica di «quel furbacchione di Monti» e ogni volta che il Senatur cita il primo ministro o il suo governo, un coro di fischi si alza dalla platea. E proprio sull’IMU Stafania Federici giura solennemente di fianco a Bossi di «non applicarlo mai a Cassano». Come, è difficile dirlo.

Bossi sa che la sua Cassano non lo lascerà solo. Il calore della sua gente si è palesato con un grande striscione che recitava a caratteri cubitali “Umberto Bossi la lega sei tu” mentre un altro, affisso sul palco, suonava più come un auspicio: “Bossi segretario”.
E lui sa come raccogliere e incanalare questo sostegno. «Una mattina vi sveglierete - conclude Umberto Bossi- e sentirete la televisione e la radio annunciare la nascita di una regione padana alpina per sfuggire al centralismo romano» e una volta che sarà nata «tutti i padani ameranno starci e non si sentiranno più nomi strani». E così, nell’attesa che il sogno della padania libera si realizzi un mattino, sulle note del “va pensiero” i militanti sono lentamente tornati verso casa.

Marco Corso
Giovedi 3 Maggio 2012