Enel vs e-Distribuzione vs Me
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9 Aprile 2024
Quello che state per leggere è la tragicomica vicenda di un utente di una fornitura elettrica.
Da giugno 2023 riceviamo le bollette Enel stimate e non effettive. A dicembre 2023 ci siamo accorti che il display del contatore non si accendeva più anche se dalla app/sito web di monitoraggio di eDistribuzione abbiamo constatato come le letture precise e puntuali ci siano sempre state, giorno per giorno, ora per ora e continuino ad essere pubblicate e visibili.
Ci siamo affidati ai vari customer care. Nel lungo rimpallo di responsabilità tra il fornitore (Enel) ed il distributore (eDistribuzione) siamo passati da ogni possibile scenario….in primis Enel accusa eDistribuzione di non passargli le letture, poi dice che dovremmo comunicare noi le letture puntuali. Quando Enel capisce che non possiamo farlo causa display del contatore che non si accende allora fa ricadere subito l’origine del problema sul contatore guasto. Alla logica rimostranza che se fosse realmente guasto non avremmo avuto modo di leggere i consumi effettivi via app allora Enel si arrende alla evidenza e dice che farà un sollecito a livello amministrativo.
Nel mentre sentiamo anche i “cugini” di eDistribuzione. Da inizio anno abbiamo aperto 3 ticket per cambio contatore, due di questi sono stati chiusi in automatico a distanza di 15 e 20 giorni senza aver ricevuto alcun feedback o contatto per programmare il cambio dell’apparecchio. Le risposte ogni volta sono sempre più vaghe…”noi possiamo solo fare un sollecito al tecnico”…..”contattiamo il tecnico e lo sollecitiamo”. A questo punto il dubbio viene spontaneo…di quanti tecnici disponete nel nord Italia ? 2, 10, 50, oltre ?
Leggendo i commenti e le review su eDistribuzione c’è di tutto e di più…gente che da mesi non può ancora abitare una casa su cui sta pagando il mutuo perché non gli hanno ancora installato il contatore…oppure gente con l’impianto fotovoltaico che non può usare in quanto non ancora abilitato alla bidirezionalità.
Nel frattempo stiamo pagando da 8 mesi bollette “stimate” superiori del 30% come importo.
Dopo questa triste vicenda una cosa è certa in questo paese, alle big company non interessa più erogare un servizio in modo efficiente trasparente e rispettoso della clientela, creando valore aggiunto nel proprio paese ma anzi, dopo sopratutto la grande abbuffata del bonus 110% siamo nelle mani di aziende che considerano il cliente consumer quasi come un “fastidio” o un “pollo da spennare” soprattutto dopo il passaggio al libero mercato. Un cliente dove un normalissimo impianto fotovoltaico da 3kW costa più di 9.000 € causa innalzamento del costo delle materie prime ed una buona dose di speculazione sui prezzi. Dove basta l’alternarsi di un nuovo CDA per ribaltare tutti gli investimenti eseguiti fino ad oggi. Un esempio su tutti la fabbrica 3Sun Gigafactory di Catania, la più grande in Europa nella produzione di pannelli fotovoltaici che rientra nella strategia di rendere il nostro Paese alternativo al mercato cinese.
Secondo quanto il Corriere della Sera, Enel sarebbe in trattativa per la cessione del 50% dello stabilimento produttivo di moduli 3Sun di Catania. Alla finestra ci sarebbero già il colosso svedese Ikea e NextEnergy Capital, al momento in vantaggio sulla prima. Secondo quanto riportato dal Corriere, si tratterebbe di un vero e proprio disinvestimento dal solare voluto dal nuovo amministratore delegato Flavio Cattaneo.
“Nella visione di Cattaneo la produzione di pannelli non rientra nel core business, che per Enel è quello di fare l’utility e quindi di produrre, vendere e distribuire energia”.
La seconda cosa che ho capito che l’energia in questo paese è diventata un pretesto per fare grandi affari…sulle spalle del contribuente. Dal green di cui tutti si riempiono la bocca, alla installazione del fotovoltaico lievitata del 30% di costi almeno, fino alla barzelletta dell’auto EV, iper-sovvenzianata dai governi, descritta come la panacea di tutti i mali, un giocattolo a disposizione di pochi ma che in paesi come l’Olanda (e non il Burundi italiano) incomincia ad avere problemi in fase di ricarica dato che la rete elettrica nazionale non regge la richiesta contemporanea di così tanta corrente e si pensa di limitae le forniture per fasce orarie. Fortunatamente la corrente da noi non costa così tanto siamo solo al quinto posto come costi più alti dell’energia dopo Olanda, Belgio, Romania e Germania. Ora non vi esaltate troppo…costiamo così tanto che Ancelor-Mittal ha deciso di chiudere Taranto e far partire la prima acciaieria elettrica sul suolo europeo in Francia …dove l’energia costa 1/3 che da noi. Mi sembra che la Francia abbia una strategia energetica nazionale più lungimirante dell’installare fotovoltaico a caso…mi sembra si chiami centrali nucleari. Ma non sono un esperto in materia …..forse Emma Bonino che ai tempi del referendum contro il nucleare girava con un carciofo finto-contaminato di Chernobyl in mano ci può illuminare maggiornamente sulla politica energetica nazionale che ad oggi personalmente sintetizzerei con un bel : ognuno si arrangi come può.
Fatto sta che i nostri ingegneri nucleari si laureano al politecnico e migrano all’estero.
Il Green, la sostenibilità, l’impronta ecologica tutte belle cose ma che diventano chiacchericcio inutile e superfluo se non sappiamo gestire i fondamentali ….la produzione e distribuzione dell’energia elettrica ed il monitoraggio dei consumi.
E perdonate lo sfogo ma il mio prossimo passo sarà quello di procedere per vie legali contro un paese che di green ha solo la facciata ed una sterile propaganda che sinceramente ha stancato.
Felice
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