» Invia una lettera

Il grande insegnamento culturale e civile dell’antica Roma a favore del bene comune

Como, la strada che porta al Colosseo (inserita in galleria)
1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

14 Agosto 2024

Egregio Direttore,

di fronte agli esasperati sentimenti nazionalisti che crescono in tutta Europa desidero rappresentare l’esempio culturale, civile e sociale che tuttora ci insegna l’antica Roma, come sapientemente ricordatoci anche dall’illustre latinista Prof. Ivano Dionigi.

Nella nostra arida società moderna, spesso interessata solo al vuoto profitto economico e materiale da conseguire a qualsiasi costo umano e sociale, ormai immemore della propria storia e del proprio passato, l’esempio di Civiltà offerto dall’antica Roma in ambito culturale, civile e artistico, ancorché non da idealizzare poiché in ambito politico fondata sulla forza militare, non essendo un sistema perfetto in quanto espressione dell’umana natura, ma pur grande espressione della civiltà umana, ci insegna ancora l’importanza fondamentale delle Istituzioni pubbliche e dei pensieri politici e filosofici che sono alla base della nostra civiltà. Se il sistema politico ed economico romano si fondava sulla schiavitù e in età imperiale sulla conquista del potere da parte dei militari più forti certamente la ricerca della bellezza, dell’arte, della filosofia, della giustizia e della virtù etica, l’esaltazione della Legge per il Bene pubblico e comune mentre in un’epoca di corruzione e di ingiustizie sociali, civili ed economiche come la nostra molti ormai non credono più nello Stato e nelle Istituzioni pubbliche e democratiche, sono valori fondamentali espressi dal mondo classico latino che possono aiutare gli esseri umani a migliorare il mondo contemporaneo.

Nella splendida Epistola XCV a Lucilio il filosofo Seneca riflette sull’eguaglianza, sulla giustizia e sulla comune condizione umana e civile di tutti gli esseri umani con un pensiero profondo quasi equiparabile alle “Beatitudini” evangeliche in senso umanistico mentre con un lungimirante discorso tenuto in Senato nel 48 D.C. l’imperatore Claudio, non un militare ma un fine studioso, rappresenta la necessità dell’inclusione politica, civile e sociale degli altri popoli conquistati da Roma, infatti molti importanti imperatori, senatori, generali, poeti e filosofi romani erano originari della Spagna, della Gallia, dell’Africa settentrionale e dei Balcani. Finché l’immigrazione dei popoli germanici nell’impero romano fu controllata e gestita con intelligenza risultò un’importante risorsa economica e militare per lo Stato, quando invece prevalse la corruzione dei funzionari pubblici sull’utilità pubblica la stessa diventò una delle cause della rovina sociale dell’impero. L’esempio e la conoscenza della storia, della cultura e della civiltà classica latina, sempre aperta alla ricchezza culturale proveniente dalle altre civiltà, ci aprono la mente, ci insegnano a ragionare con la nostra intelligenza e a considerare criticamente gli errori commessi nel passato quindi non è vuota retorica ricordare quanto affermò nel XII secolo Bernardo di Chartres secondo cui noi siamo come nani sulle spalle di giganti, possiamo vedere più cose di loro non per il nostro acume e per la nostra altezza ma perché siamo sollevati più in alto dalla statura dei giganti che ci hanno preceduto. “Roma quanta fuit ipsa ruina docet” (Sebastiano Serlio)!

Inoltre la civiltà latina classica ci insegna soprattutto a impegnarci sempre attivamente come cittadini di una comunità politica, una “Res publica”, in ambito civile e sociale a favore dello Stato e delle nostre Istituzioni pubbliche (e democratiche) proprio in questi tempi difficili e drammatici in cui dilagano sempre di più la violenza, l’ignoranza culturale, soprattutto della nostra storia, l’arida indifferenza e il vuoto egoismo privato nei confronti degli “altri” esseri umani e a cercare la Luce della Cultura, della Conoscenza e del Pensiero critico a favore del Bene Comune di tutti, infatti “Tutti gli altri beni che la natura produce per il comune vantaggio degli uomini siano tenuti e goduti dagli uomini come patrimonio di tutti e di ciascuno” (Cicerone), “Siamo tutti membra di un grande corpo perché la natura ci ha generato come parenti e ha fatto di noi degli esseri sociali. Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino” (Seneca).

Alberto Morandi
Laveno Mombello (VA)

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.