La deriva di via Como a Varese

3 Settembre 2022

Caro direttore,

da qualche mese sono rientrato nella mia città natale, Varese. Attualmente vivo in via Como. Quella che ricordavo una via del centro storico, ordinata e viva di attività commerciali, è diventata un luogo di bivacco e ritrovo di gruppi di ragazzini che quotidianamente, dal pomeriggio alla sera, si dedicano al consumo di alcol e stupefacenti e piccolo spaccio.

Al di là della tristezza nel vedere dei minorenni passare quasi tutta la giornata in mezzo a una strada e alla curiosità di sapere che tipo di famiglie hanno alle spalle, trovo fastidiosa la maleducazione tradotta in sporcizia lasciata sul marciapiede (lattine, bottiglie, carta); nonostante due cestini a portata di mano, bisogni fisiologici espletati sulla porta di ingresso della scuola e le risse o litigate con epiteti di una volgarità sconcertante.

Ma soprattutto trovo assurda la mancanza di presidio delle forse dell’ordine. Nella realtà non vediamo passare una pattuglia a meno che non venga chiamata dai residenti a causa di una rissa tra ragazzini, a volte con minaccia di coltello, come capitato un paio mesi fa. Io ho un’età che mi consente di ricordare cosa era l’arco Mera e piazza San Vittore negli anni 80 e primi 90. Se il Comune e la questura prestassero attenzione e avessero la volontà potrebbero provare a dare un minimo di decoro alla zona.

Non ho idea se avete ricevuto commenti simili da altri residenti della via, per mia fortuna a breve mi trasferirò, ma penso ai netturbini che ogni mattina alle 4 o 5 devono ripulire lo schifo lasciato o penso ai proprietari degli immobili che vedranno il valore ridursi o non trovare acquirenti così come chi ha ancora delle attività commerciali che non avranno più clienti. Senza pensare che tipo di immagine la Città può dare ai turisti e visitatori che passano da via Como e zone limitrofe, dove sono nate strutture ricettive. Spero non prevalga la teoria della finestra rotta, sarebbe un non ritorno.
Cordialità