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La mia amata Milly morta a causa dei botti di capodanno

cane
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30 Dicembre 2024

Gentile redazione di Varese News,

vi scrivo con il cuore spezzato e la speranza che possiate dare voce a una storia che mi accompagna ogni giorno con dolore, ma che credo possa servire a sensibilizzare tante persone su un tema che, purtroppo, continua a essere ignorato: il rispetto per i diritti degli animali e il nostro dovere di proteggerli.

La notte tra il 31 dicembre 2022 e il 1° gennaio 2023 ho perso Milly, la mia amata cagnolina. Milly non era solo un animale domestico: era parte della mia famiglia, la mia compagna di vita, un’anima dolce e innocente che mi ha dato amore, conforto e felicità in ogni momento. Per me, Milly era tutto. E quella notte l’ho persa per sempre.

Milly è morta a causa dei botti di Capodanno.

Il rumore improvviso e assordante le ha provocato un panico insostenibile, un terrore che il suo cuore non è riuscito a sopportare.

I botti le hanno strappato via la serenità e, con essa, la vita. 

Ha trascorso le sue ultime ore in agonia, e io non potrò mai dimenticare il dolore che ho visto nei suoi occhi.

Quel giorno non ho perso solo un cane, ma una parte di me. 

Milly non tornerà mai più, e il vuoto che ha lasciato è incolmabile. 

Ma ciò che rende questo dolore ancora più devastante è sapere che tutto ciò è accaduto per qualcosa di evitabile, per un’usanza che non porta alcun beneficio, se non qualche secondo di “divertimento” per chi non si ferma a pensare alle conseguenze.

Ogni anno, milioni di animali domestici e selvatici soffrono a causa dei botti: alcuni scappano terrorizzati e finiscono per perdersi, venire investiti o morire di stenti; altri subiscono infarti o traumi che non riescono a superare. La vita di queste creature innocenti viene spezzata per un gesto egoista, per una tradizione priva di senso. Mi chiedo: vale davvero la pena sacrificare tante vite per qualche istante di rumore?

Nel mio comune, Porto Ceresio, era in vigore un’ordinanza che vietava l’uso dei botti, ma come spesso accade, non è stata rispettata. Questo è solo un esempio di quanto poco contino i diritti degli animali e di quanto spesso anche le leggi vengano ignorate. 

Gli animali, purtroppo, non hanno voce, e troppo spesso vengono considerati “di meno”, come se la loro sofferenza valesse meno della nostra. Ma chiunque abbia vissuto con un animale sa bene che provano paura, dolore e amore, proprio come noi.

Mi rivolgo a voi, alla vostra sensibilità e al potere che avete di raggiungere tante persone attraverso le vostre pubblicazioni. 

Vi chiedo di aiutarmi a far conoscere la storia di Milly e a lanciare un messaggio forte: è tempo di cambiare. È tempo di riflettere su come le nostre scelte, anche quelle che consideriamo insignificanti, possano avere conseguenze devastanti su chi ci circonda.

Festeggiare non deve significare distruggere. Non deve significare spaventare o causare sofferenza a esseri innocenti. Esistono tanti modi di celebrare, modi che non comportano morte e dolore. Rinunciare ai botti è una scelta di civiltà, di rispetto e di amore per la vita, quella umana e quella animale.

Milly non tornerà mai più. Nessuno potrà ridarmi i suoi occhi pieni di fiducia, la sua dolcezza, la sua presenza. Ma se il suo ricordo potrà servire a sensibilizzare anche una sola persona, se potrà salvare anche un solo animale, allora il suo sacrificio non sarà stato vano.

Chiedo a chiunque leggerà questa storia di fermarsi un momento e riflettere: ne vale la pena? Vale la pena mettere a rischio tante vite, causare tanta paura, per un secondo di rumore? Milly non aveva colpa, eppure ha pagato il prezzo più alto. E come lei, ogni anno, troppi animali pagano per una tradizione che non ha più motivo di esistere.

Spero che la mia storia possa trovare spazio nel vostro giornale, affinché possa raggiungere più persone possibile. È solo parlando, raccontando e sensibilizzando che possiamo iniziare a cambiare le cose.

Allego una foto di Milly, per mostrarvi il volto della cagnolina che era parte della mia vita e che ho perso quella notte.

Vi ringrazio per l’attenzione e per la possibilità di condividere questa testimonianza. Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento.

Un saluto,

Siria Posteraro

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