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Le arvicole ci distruggono orti e piante

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13 Dicembre 2012

Da circa tre anni nelle frazioni di Calcinate del Pesce, Schiranna e Capolago, ma penso che sia cosi’ in tutta la pianura attorno al lago di Varese, abbiamo assistito all’incremento della presenza di una particolare specie di roditori, le Arvicole (Arvicola terrestris italicus).
A tutt’oggi gli appassionati di giardinaggio che hanno il loro orto nelle zone citate sono disperati, gli animaletti distruggono tutto, in questo periodo attaccano in modo particolare i grossi ceppi di insalata invernale divorando letteralmente le radici, la pianta appassisce e si deposita sul fianco morta.
Le arvicole hanno attaccato anche piante da frutto quali Albicocchi e Meli, divorando completamente le loro radici tanto che le piante cadono e i proprietari trovano  sul tronco il segno dei loro potenti denti, a volte quando l’erba e’ alta escono allo scoperto e divorano la corteccia delle piante da terra sino a circa 15 cm di altezza causando la morte della pianta.
I Proprietari dei terreni hanno provato di tutto, dai veleni tipici per i topi, agli emettitori di ultrasuoni, a  veleni speciali per arvicole ora in commercio, a degli speciali dissuasori dedicati alle Arvicole risultato: Niente di fatto.
Lo scrivente oggi e’ riuscito a catturare un esemplare di media dimensione, di cui allega le fotografie, da cui si puo’ notare principalmente i potenti denti di cui la specie e’ dotata e con i quali fa’ enormi danni.
Le foto allegate mostrano anche una buca trattata con i cereali dissuasori per  arvicola.
Normalmente le persone confondono i danni che questi roditori fanno, gallerie, cumuli di terra e buche nel suolo, con l’attivita’ delle Talpe, ma si sbagliano, un amico alcuni giorni mi ha chiesto aiuto perche’ ha il prato del suo giardino ridotto ad un colabrodo e anche lui pensava alla responsabilita’ delle Talpe.
Bisogna doverosamente ricordare che le Talpe sono una specie a rischio di estinzione e sono protette dalla Comunita’ Europea.
In sostanza la Arvicola e’ una sorta di Nutria di ridotte dimensioni, ma delle stesse voracita’ e pericolosita’, ma che a Varese sara’ certamente molto piu’ dannosa della Nutria.
Personalmente ho potuto parlare informalmente  del problema con l’Assessore Provinciale Specchiarelli il quale mi ha comunicato che nessuno gli aveva mai prospettato una simile calamita’, spero che possa visionare la presente segnalazione e se non sara’ cosi’ sara’ mia cura fargli ricevere  un esposto allo scopo di chiedere aiuto alla "Salvata" Provincia di Varese per affrontare, magari con l’aiuto di esperti in materia, e risolvere questa emergenza.
Informazioni generali:
L’Arvicola terrestre, nota anche con il nome di topo d’acqua, e’ un piccolo roditore molto rapido nei movimenti e voracissimo che danneggia e distrugge tutto cio’  che trova.
Quando le Arvicole migrano in massa in cerca di cibo, i danni che  possono produrre all’agricoltura sono incalcolabili. particolarmente al grano o agli ortaggi che usanono tagliare alla base per poi asportarne le spighe e divorarle. Anche il terreno stesso risente molto delle invasioni di questi animali, perche’ essi scavano numerose gallerie, che diventano poi le loro tane.
In Italia sono rimaste memorabili le invasioni di questi terribili roditori, nella campagna romana nel 1563, in Toscana con danni gravissimi nel 1622 e nella regione della Capitanata nel 1916.
Caratteristiche fisiche:
La conformazione fisica dell’Arvicola Terrestris e’ un animale adattato anche alla vita acquatica, alcune caratteristiche sono tuttavia proprie degli animali scavatori. Le estremita’ degli arti posteriori sono provviste di cinque cuscinetti ed hanno unghie un po’ piu’ lunghe di quelle anteriori, sebbene anche esse molto robuste. La testa e’ robusta ed angolosa, la bocca provvista di incisivi e molari sorretti da una mandibola molto forte, gli occhi sono piccoli.
La coda e’ lunga quanto il tronco. Le Arvicole hanno complessivamente forma piuttosto tozza e massiccia, con una lunghezza totale che puo raggiungere i 25 cm (l’esemplare catturato e’ lungo circa 20 cm).

Ciclo di vita:
Questi piccoli animali sono eccezionalmente prolifici, costruiscono il loro nido nelle gallerie da essi scavate , sono provviste di otto mammelle e pare possano partorire sino a quattro volte l’anno.
Ecologia:
Le Arvicole terrestri, come detto prima, vivono in luoghi ove vi siano terreni acquitrinosi, oppure non lontano da paludi o canali e fossati.
Sono assai agili nei movimenti ed abilissime nel nuotare, oltre ad essere delle perfette macchine scavatrici.
Sono di abitudini prevalentemente terrestri e  dal terreno traggono il loro nutrimento che e’ costituito da radici di varie piante anche da frutta, da erbe, da semi.
Si nutrono, inoltre, di anche di animali, come insetti e pesci, che catturano nelle acque di stagni e laghi nuotando con estrema velocita’ e abilita’.
Diffusione:
Tutte le specie del genere Arvicola sono ampiamente diffuse in Europa  il tipo Terrestris con le sue due varieta’ e’ diffuso in tutta Italia.
Rapporti con l’uomo:
Le Arvicole sono animali che, nonostante le loro modeste dimensioni hanno sempre tenuto in allarme l’uomo per i danni  che possono apportare.
Alcuni testi le definiscono  "animali che possono anche diffondere malattie infettive, agendo facilmente da veicoli di trasporto".
La agricoltura professionale, che  oggi nella zona e’ basata sul foraggio secco o fieno e sul mais da trinciare viene fatta completamente con mezzi meccanici, e’ toccata solo marginalmente in quanto i danni non sono apprezzabili, la orticoltura invece , specie la piccola famigliare o hobbistica, subisce danni insopportabili e alcuni appassionati  hanno deciso di non continuare questa lotta impari.
In questi tempi di crisi generale  anche le Arvicole proprio non ci volevano, "piove sempre sul bagnato".

Alberto Zambon

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