L’Hospice, un reparto di persone straordinarie
4 Dicembre 2015
Buongiorno Direttore,
le scrivo questa lettera per ringraziare pubblicamente i componenti di un reparto dell’Ospedale di Circolo di Varese.
Voglio parlare di uomini e donne straordinari… Persone che dedicano la propria vita a cercare di portare un sorriso a coloro che stanno vivendo una situazione decisamente poco allegra.
Mio papà si è spento qualche settimana fa dopo una breve malattia che piano piano l’ha consumato sia fisicamente che psicologicamente. Il “mostro”, un carcinoma polmonare, l’ha divorato nel giro di un anno.
E proprio nelle ultime settimane di vita è stato ricoverato all’Hospice dell’Ospedale di Circolo di Varese.
Siamo venuti a conoscenza di questa realtà grazie ad un’infermiera del reparto che, a domicilio, seguiva mio papà nella terapia palliativa.
La legge n. 38/2010 definisce le Cure Palliative come “l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici.”
In parole semplici e comprensibili, le persone che lavorano in questo reparto aiutano il malato terminale e i familiari a vivere gli ultimi momenti in maniera dignitosa e serena, dando alla parola “morte” un significato che purtroppo in Italia è ancora sconosciuto. Ogni paziente ha un mini-appartamento dove i familiari possono assistere 24 ore su 24 il proprio caro e in più ci sono spazi comuni (come la cucina).
In queste quattro settimane ogni componente del reparto ha lasciato in noi qualcosa di unico e indescrivibile, ha ridato per qualche giorno a mio papà quella serenità che ultimamente aveva dimenticato.
E la medicina miracolosa che ogni giorno donano ai pazienti e ai familiari è semplicemente il sorriso!
Vorrei ringraziare uno ad uno questi “eroi”… Ma so che mi risponderebbero dicendomi: “E’ la nostra missione, non facciamo niente di straordinario…”.
Mi hanno insegnato a trattare la morte non come un tabù, ma come una fase della vita che va accettata per quella che è… E il dolore provato per la perdita di una persona cara può essere trasformato nell’amore che ci ha legato per una vita intera, breve o lunga che sia stata.
Per qualsiasi informazione potete rivolgervi all’associazione “Sulle Ali” di Varese, organizzazione di volontariato, nata nel 2011 per aiutare e far conoscere questa realtà.
Se per le festività natalizie volete fare un’opera di bene fate una donazione a questa associazione…
Sul sito www.sullealivarese.com potete trovare tutte le indicazioni per poter aiutare l’organizzazione.
Concludo queste poche righe con le tre parole che identificano l’associazione e che nelle settimane trascorse all’Hospice con mio papà ho vissuto giorno dopo giorno….
ASCOLTARE AIUTARE ACCOMPAGNARE… Grazie!
Johnny Palermo
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