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Lunga attesa al Pronto Soccorso Ospedale di Tradate

Tradate - Ospedale Galmarini
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15 Maggio 2023

Con la presente descrivo la mia esperienza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Tradate.

Martedì 02/05/23 alle ore 15.00 circa mi sono recato presso il detto PS avendo subito un trauma molto doloroso al ginocchio sinistro che non mi permetteva di deambulare.

Pochi minuti dopo l’ingresso sono stato accettato da una cortese e gentile infermiera al triage e, dopo le opportune valutazioni, messo in lista di attesa (senza per altro conoscere il mio “codice colore” di priorità)

La mia paziente permanenza nella sala, per altro non particolarmente affollata, è durata sei ore (!) durante le quali ho potuto fare seguenti considerazioni:

· pur non potendo e volendo giudicare la gravità e l’urgenza di altri pazienti, ho potuto solo constatare l’esiguo numero di pazienti in attesa chiamati ogni ora alla visita.

· alle richieste, mie e degli altri in attesa, di qualche informazione, ci sono state solo risposte evasive, di “avere pazienza “(sic)! Se non altro, un pannello luminoso che indichi l’ordine della lista d’attesa c’è in qualsiasi ufficio privato e pubblico come Poste, Agenzia Entrate, uffici comunali, etc.

· non c’è stata alcuna possibilità di interagire con il responsabile della struttura; è parsa a tutti evidente la spersonalizzazione e l’anonimato del rapporto tra cittadini ed operatori sanitari.

· il servizio igienico presente in sala risultava chiuso e inagibile. Solo grazie alla cortesia dell’infermiera del triage se ne è potuto usufruire di un altro; le macchinette distributrici di bevande ecc. funzionano “a singhiozzo”.

· in sintesi, una attenzione alla persona assolutamente scarsa ed indecorosa.

Alle ore 21, dopo 6 ore di vana attesa, in mancanza di qualsiasi informazione, mi sono volontariamente allontanato, così come molti altri presenti in sala d’attesa (evidente, a questo punto, che i giorni seguenti ho dovuto rivolgermi alla sanità “privata” in solvenza)

Non è assolutamente pensabile ed accettabile che, in una giornata “normale”, dopo 6 ore non si sia visitati, in più senza nessuna comunicazione/informazione in merito!

L’impressione che se ne è avuta è che l’obiettivo sia stato quello di allontanare i pazienti (almeno i meno gravi) per lavorare di meno.

E non mi si può rispondere che si tratta della cronica mancanza di personale/risorse (risposta buona per tutte le occasioni e circostanze). Senza essere un esperto dello specifico settore, credo che con buona volontà, organizzazione e responsabilità (in primis della dirigenza), si possano alleviare, in parte, le problematiche.

Ho avuto la fortuna di frequentare per un mese un ospedale in mezzo alla foresta del Congo: posso assicurare che era meglio organizzato!

Sono queste le mie sintetiche conclusioni e osservazioni che mi farò carico di comunicare ai cittadini, organi di stampa compresi.

Rimango in attesa di un vostro riscontro

Distinti saluti

Maurizio Castiglioni

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