Lo stato pietoso di molte strade di Varese pericolosissime per i ciclisti
1 Agosto 2020
Varese si muove, così viene definito il piano di mobilità sostenibile elaborato dalla Giunta comunale della Città giardino, per l’anno 2020.
Che Varese si muova non vi sono dubbi, il come, beh, è un disastro, soprattutto per i fruitori di quei mezzi ecologici a cui il roboante programma comunale è dedicato.
Vorrei che il sindaco Galimberti, seguisse i tanti ciloamatori che percorrono le strade del capoluogo varesino per comprendere quale sia lo stato del manto stradale di decine di chilometri di strade.
Un esempio eclatante è compiere, in sella ad una bicicletta, il tragitto Valganna-Gazzada.
Appena superata la rotatoria del Viadotto Valganna, proseguendo sulla statale che si immette nel centro abitato, una serie di buche conseguenti al cattivo stato del manto di asfalto, costringe i ciclisti ad uscire dalla carreggiata o a portarsi al centro della corsia, con evidente pericolo per l’alto volume di traffico presente su quella direttrice.
Il “golgotha” continua.
Non appena si percorre la rotonda dell’incrocio posizionato tra la Statale e viale Ippodromo si ritorna ad effettuare una serie di “gincane” per evitare avvallamenti , buche , rappezzi, nel lungo serpentone del traffico veicolare.
Una situazione di elevato pericolo, che trova il suo apice in via Magenta e via Gaparotto, dove i rattoppi degli scavi per la posa della fibra ottica, unitamente alla vetustà di lunghi tratti di asfalto, hanno portato alla conseguenza inevitabile di restringere notevolmente la larghezza percorribile della corsia, rendendo alquanto pericoloso il transito per biciclette e ciclomotori.
Velocipedi che hanno la sola possibilità di valutare quale sia il pericolo e il danno “minore”presunto..
Percorrere la parte centrale delle strade sopraccitate, sperando nella pazienza , nell’accortezza, nella “tolleranza” dei conducenti dei veicoli a 4 ruote, oppure rimanere nella parte destra della corsia di marcia adiacente la linea che delimita la carreggiata, e affrontare temerariamente buche più o meno profonde, sconnessioni della sede stradale, rattoppi acuminati ed elevati, rischiando di cadere o di danneggiare cerchi, pneumatici, o telai in carbonio ; materiali costosissimi che mai nessuno risarcirà.
E’ d’uopo, che il Primo cittadino di Varese, l’assessore competente, percorrano su due ruote la direttrice Valganna -Gazzada, o molte altre strade della loro città sincerandosi di quale sia la minaccia, l’insidia, per la categoria di utenti della strada che dicono e promettono, da anni, di voler tutelare.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)
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Condivido che lo stato delle strade di Varese non sia dei migliori, anche se sono dell’idea che come al solito le richieste di investimenti alle Amministrazioni Pubbliche dimenticano che i soldi da spendere sono quelli che sono e bisognerebbe dunque guardare a questi problemi con un’ampiezza di vedute maggiore del proprio interesse personale (o di categoria)