Professor Boni, la sua scelta è giusta
10 Febbraio 2017
Caro Professor Boni,
La capisco bene quando dice, con profondo rammarico, che “hanno creduto in una chirurgia ed in un’oncologia ospedaliera e non universitaria”” : scelte aziendali che penalizzano il reparto universitario. Con questi presupposti io non avevo più spazi”.
L’Ospedale Circolo di Varese è una Azienda Ospedaliera (ASST) e non un IRCCS. Le logiche interne sono profondamente diverse. In un IRCCS si respira un’aria diversa da quella che si respira in un AO.
In una AO è la DG che, sempre attenta alle decisioni che prende di volta in volta la politica locale(!?), assume le decisioni in ordine alla conduzione dell’intero Ospedale.
In un IRCCS che ha come mission “la cura e la ricerca”, esistono due componemti interne: quella ospedaliera e quella universitaria che condividono e collaborano sia nel campo sanitario che in quello della ricerca scientifica. E’ chiaro che le decisioni che vengono prese dalla DG devono quindi tener conto dell’importante apporto che l’Università fornisce in termini di risorse umane e di competenze.
Esistono anche organismi interni appositamente istituiti per garantire quella necessaria ed insostituibile collaborazione e sinergia tra le due anzidette componenti.
In questo modo viene regolata e disciplinata l’organizzazione interna, tenendo conto e valorizzando sia il personale ospedaliero che quello universitario e ciò in un’ottica di sviluppo e di innovazione dell’attività sia nel campo sanitario che della ricerca.
Ritornando alla decisione da Lei presa, penso che all’IRCCS- Policlinico di Milano avrà sicuramente la possibilità di continuare il suo percorso professionale in un ambiente ricco di stimoli e capace di ridarLe fiducia e coraggio per svolgere al meglio il Suo lavoro.
Un cordiale saluto
Giancarlo Corioni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
Viste le scelte del DG che soffocano la parte universitaria dell’AO, sarebbe meglio chiudere subito la facoltà di medicina di Varese e far tornare tutto a Pavia.
Occorre ricordare una cosa: nella riforma della sanità varata dalla Regione Lombardia neanche un anno fa, scritta da varesini (Maroni in primis), Varese è l’unica città sede di Facoltà di Medicina in cui non c’è né un IRCCS, tantomeno un’AO.
Quindi credo che sia lecito aspettarsi altre illustri ‘defezioni’ in futuro (il meccanismo lo spiega bene questa lettera).
E senza grandi insegnanti, non arriveranno buoni studenti, tantomeno si formeranno e resteranno sul territorio (rileggete le interviste al Prof. Boni su questo sito e contate quante volte nomina il Prof. Dionigi).
Al prossimo dolorino, inviate un saluto a Bobo…