Protesta contro natura
1 di 1
11 Dicembre 2019
Egregio direttore,
Protestare contro i cambiamenti climatici, che ci sono sempre stati e sempre ci saranno, è come contestare i temporali.
Sono fenomeni che fanno parte delle dinamiche della natura, alcuni sono ciclici e prevedibili come le stagioni, altri sono improvvisi e imponderabili come i terremoti. Eventi che dipendono da un’enorme quantità di fattori in continua modificazione, che nessun modello matematico è in grado di elaborare.
L’isteria collettiva mette sul banco degli imputati i cosiddetti gas serra e principalmente la CO2, accusata di essere la causa primaria del surriscaldamento del pianeta. L’anidride carbonica è invece fonte di vita: è indispensabile per le piante che la trasformano in ossigeno attraverso la fotosintesi clorofilliana. Senza la CO2 non ci sarebbe alcuna forma di vita sulla terra. Per compensare l’aumento dell’anidride carbonica – che comunque va contenuto – basterebbe incrementare la quantità di alberi e di superficie verde.
L’aria che respiriamo è costituita per l’78% di azoto, 21% di ossigeno e 1% di altri gas, dove la CO2 è presente per lo 0,03%. Un eventuale aumento della concentrazione di anidride carbonica quale incidenza può avere nei cambiamenti climatici in atto? Praticamente nulla.
Questo, chiaramente, non significa che non va contrastato l’inquinamento dell’aria causato dalle attività umane (industria, riscaldamento, auto). Tutt’altro.
Il nostro pianeta è un circuito chiuso dove tutto si trasforma, nulla si crea e nulla si distrugge (legge della conservazione della massa, Lavoisier). La quantità di energia prodotta è sempre uguale a quella consumata… se non intervengono fattori esterni. L’aumento o la diminuzione della temperatura media della superficie terrestre dipende da due condizioni: il sottosuolo, costituito dalla lava che fuoriesce attraverso i vulcani, e l’irradiazione del sole. È sufficiente un aumento delle attività vulcaniche di superficie e/o sotto gli oceani (la terra galleggia su un mare di magma incandescente) o un impercettibile scostamento dell’inclinazione del sole rispetto alla terra per determinare i cosiddetti cambiamenti climatici.
La terra, da quando è nata, circa quattro miliardi di anni fa, ha subito ben quattro glaciazioni (l’ultima, quella di Würm è avvenuta 100 mila anni fa), e tra una glaciazione e l’altra il clima e la temperatura della superficie terrestre si sono ovviamente modificati. Questi cambiamenti sono avvenuti a volte in maniera graduale e quasi impercettibile, considerato il lungo lasso di tempo in cui sono avvenuti, e altre volte in modo repentino, come avvenne 15 mila anni con l’interstadio di Allerod che portò all’improvviso scioglimento dei ghiacciai alpini.
Pretendere che il clima sia perennemente stabile e immutabile e attribuire all’uomo il cambiamento in atto, significa non aver capito nulla di come funziona la natura.
Gianfredo Ruggiero, Circolo Culturale Excalibur
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
Le consiglio di studiare prima dei macro-dati scientifici incominciando da una autorevole fonte: https://climate.nasa.gov/causes/
Magari ci eviterà di dover leggere tali castronerie. E’ verò la terra è in continua evoluzione ma i tempi si misurano in migliaia di anni e non in poche decine.
La nostra attività ha inesorabilmente accellerato i cambiamenti. Non lo volete capire, l’unica vostra attività è dare contro ad una 15enne che ci sta semplicemente dicendo che con questi ritmi di sfruttamento non possiamo andare avanti per molto.
Sig. Felice, se lei considera castronerie le mie considerazione, le consiglio di ascoltare le parole del premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia https://www.youtube.com/watch?v=4_T1QNRtToc e del professor Zichichi e il manifesto dei 500 scienziati che denunciano come infondate le teorie balzane ora di moda.
Apprezzo la sensibilità della sedicenne, meno chi la strumentalizza.
Rubbia è stato abbastanza chiaro: a marzo ha chiaramente dichiarato l’opposto di quello che volete far credere.
Basta incrementare gli alberi. Wow. Immagino che la prossima volta scriverà che per diminure la temperatura terrestre dovremmo accendere più condizionatori.
Chissà come mai tra i “500 scienziati” vi sono meno climatologi che personaggi legati all’industria del combustibile fossile.
Egr. Sig. Mantovani,
io ho esposto la mia tesi lei invece, a corto di argomenti, si limita a battute che non fanno ridere neppure i polli. Rilegga il mio intervento e mi dimostri punto per punto dove sarebbero le incongruenze, altrimenti taccia e non faccia perdere tempo ai lettori interessanti.
Gianfredo Ruggiero, Circolo Excalibur
Sig. Gianfredo,
-“L’isteria collettiva mette sul banco degli imputati i cosiddetti gas serra e principalmente la CO2, accusata di essere la causa primaria del surriscaldamento del pianeta. L’anidride carbonica è invece fonte di vita: è indispensabile per le piante che la trasformano in ossigeno attraverso la fotosintesi clorofilliana. Senza la CO2 non ci sarebbe alcuna forma di vita sulla terra. Per compensare l’aumento dell’anidride carbonica – che comunque va contenuto – basterebbe incrementare la quantità di alberi e di superficie verde”
Attualmente l’emissione di co2 eccede quella del naturale ciclo di assorbimento del pianeta di circa il 40% (includendo la capacità di assorbimento degli oceani) quindi quante foreste amazzoniche bisognerebbe ripiantare per assorbire nelle prossime migliaia di anni l’anidride carbonica? Dove le piantiamo? Ovviamente conservando quelle che già abbiamo visto che la deforestazione è la seconda causa dell’aumento delle temperature.
https://www.nature.com/articles/nature11299
https://www.esrl.noaa.gov/gmd/ccgg/trends/
– “Il nostro pianeta è un circuito chiuso dove tutto si trasforma, nulla si crea e nulla si distrugge (legge della conservazione della massa, Lavoisier). La quantità di energia prodotta è sempre uguale a quella consumata… se non intervengono fattori esterni.”
Fattori esterni non naturali come l’industria che brucia combustibili fossili formatisi in milioni di anni in pochi decenni rilasciando in atmosfera la co2 in essi intrappolata e che il “sistema terra” non è in grado di gestire in breve.
https://www.ncdc.noaa.gov/global-warming/last-2000-years
“Il nostro pianeta è un circuito chiuso dove tutto si trasforma, nulla si crea e nulla si distrugge (legge della conservazione della massa, Lavoisier). La quantità di energia prodotta è sempre uguale a quella consumata… se non intervengono fattori esterni. L’aumento o la diminuzione della temperatura media della superficie terrestre dipende da due condizioni: il sottosuolo, costituito dalla lava che fuoriesce attraverso i vulcani, e l’irradiazione del sole. ”
L’irradiazione del sole è misurabile e non collima con l’attuale aumento della temperatura presente nella parte bassa dell’atmosfera.
https://www.nasa.gov/mission_pages/sdo/science
/Solar%20Irradiance.html
https://climate.nasa.gov/causes/
“con l’interstadio di Allerod che portò all’improvviso scioglimento dei ghiacciai alpini.”
Dall’inizio dell’aumento delle temperature all’inizio del nuovo declino si stima siano intercorsi circa 2000 anni, repentino su scala geologica. Con uno stimato umento di co2 in quel periodo inferiore almeno del 30% rispetto a quello degli ultimi 50 anni.
https://www.lehigh.edu/~ziy2/pubs/YuGpQPreprint.pdf
https://www.clim-past.net/7/473/2011/
È sufficiente adesso? Le ho messo anche le fonti di indubbia autorevolezza, cosa che lei non ha fatto per supportare la sua “tesi”.
Ah, il manifesto dei 500 è abbastanza surclassato dai 11000 articoli peer reviewed pubblicati solo nei primi 7 mesi di quest’anno da tutto il resto della comunità scientifica.
https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/0270467619886266
Ai postumi la decisione sul se fanno più ridere le mie battute o altro.