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Sette ore in pronto soccorso il primo dell’anno: “I miei auguri sinceri a medici e infermieri che non si arrendono”

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1 Gennaio 2025

Stazionando da sette ore al pronto soccorso di Tradate, per assistere il mio papà ottantaduenne che ci è arrivato stamattina con l’ambulanza, mi è venuto spontaneo occupare il tempo con degli auguri. Eccoli:

Buon anno agli infermieri, che si fanno in quattro per pochi spiccioli, sopportando parenti maleducati e turni massacranti.

Buon anno ai medici, che si ritrovano da soli al primo dell’anno con una sala d’attesa piena, anche loro più o meno per gli spiccioli di cui sopra.

Buon anno ai malati che stazionano sulle barelle da ore, da giorni, nei corridoi, in attesa di una visita o di un letto.

Buon anno ai parenti in ansia, che ascoltano le indicazioni del personale e fanno di tutto per non essere d’intralcio, ma vengono spesso lasciati senza notizie e lontano dai propri cari, perché il personale ha solo due gambe e due braccia, e perché altri parenti non sono altrettanto educati e urbani.

Buon anno a chi non si rassegna nel considerare la Sanità lombarda un malato terminale.

Auguri a tutti per un 2025 pieno di salute,

Laura Barbati

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