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Tutti i falò che dobbiamo tenere accesi

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2 Febbraio 2021

Caro direttore,

Un vento anomalo, ai primi di ottobre, ha abbattuto migliaia di alberi al Campo dei Fiori: molti di questi erano sopravvissuti ad incendi di origine dolosa appena un anno prima.

Un altro “vento anomalo” è quello che soffia tra Bosnia, Croazia, Slovenia e Italia e impedisce ai rifugiati in cammino sulla rotta balcanica di trovare asilo da qualche parte: soffrono fame e freddo a pochi chilometri in linea d’aria da noi, respinti e perseguitati ad ogni confine.
Caritas italiana, insieme ad altri, fa recapitare generi alimentari e supporti medico-psicologici a quelle famiglie di disperati, ma organizza anche trasporti di legna per scaldare persone reiette da tutti. Va anche detto che il tribunale di Roma ha appena condannato, definendoli illegittimi, i respingimenti italiani di rifugiati verso la Slovenia, da lì rimbalzati appunto fino alla Bosnia..

Noi, qui a Varese, discutiamo da mesi su come utilizzare quel legname inutilizzato al Campo dei Fiori.
Io sarei fiero di sapere che la mia città, in attesa di soluzioni europee più incisive e coerenti, destinasse una parte di quel legname per tenere in vita quei povericristi in cerca di asilo e di futuro. So che non è semplice e che richiede organizzazione e lavoro, ma so anche che molti volontari però lo farebbero volentieri con le proprie mani: un gesto simile compiuto dalla nostra città e da questa amministrazione però avrebbe anche un alto valore simbolico e, se venissero coinvolte le tante associazioni di volontariato, i singoli cittadini, magari anche gli studenti, si potrebbe fare tutto rapidamente, facendone anche un’occasione educativa. Mandare soldi (io, a scanso di equivoci, l’ho appena fatto) non è lo stesso, ma ovviamente invito chi può a fare la stessa cosa.

Certo mandare quella legna non sarebbe risolutivo, ma anche questa goccia nel mare aiuterebbe a risparmiare sofferenze e salvate vite perse, che nella mia testa nell’immediato valgono molto più di qualche panchina e di qualche scultura in legno ad memoriam.
Peraltro le piante abbattute sono talmente tante che si possono tranquillamente fare entrambe le cose: è sostanzialmente una questione di sentimenti profondi e di volontà politica.
Fosse per me, tanto per dire, ci manderei il legno del mio amato (defunto) piantone di via Veratti e sono convinto che ne sarebbe felicissimo anche lui, come ne sarebbero felici quelle piante disgraziate in cima al nostro più alto monte.

Io credo che, nonostante le difficoltà, si possa fare e che questo valga più di tanti discorsi sulla memoria letti anche in questi giorni: perchè la memoria del dolore altrui è ADESSO.
Saluti e grazie per l’eventuale ospitalità

Tommy Calabrese

Commenti

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  1. Tommaso Calabrese
    Scritto da Tommaso Calabrese

    Per saperne di più ed eventualmente contribuire: https://www.chiesadimilano.it/news/attualita/in-bosnia-900-persone-al-gelo-caritas-invia-legna-350365.html

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