Un ringraziamento ai servizi cimiteriali
24 Novembre 2015
Sabato mattina, dopo essermi recata come ogni settimana al cimitero di Casbeno, ho scoperto quanto messo in atto dal Comune di Varese. Dal loculo di mio padre erano state rimosse due piantine, di cui una assolutamente ben fissata. Inizialmente avevo pensato a un furto, cosa già successa. In seguito una signora mi ha aggiornata su quanto accaduto: in settimana, per opera dei responsabili dei servizi cimiteriali, erano stati rimossi “urgentemente” tutti quegli oggetti ritenuti “pericolosi” dai loculi. Pericolosi, in quanto avrebbero potuto, cadendo, ferire i passanti o nei quali le persone avrebbero potuto inciampare.
Per quanto questa motivazione sarebbe potuta risultare anche solo minimamente comprensibile, il comportamento del comune è da definirsi assolutamente riprovevole. Invece di rimuovere vasi e oggetti personali, in molti casi carichi di valore affettivo, sarebbe stato sufficiente apporre un avviso in grado di mettere gli utenti a conoscenza delle decisioni del comune e di intervenire personalmente nella rimozione di oggetti.
I responsabili comunali hanno fatto, inoltre, appello al regolamento del cimitero che risulta essere pubblicato solo sul sito del Comune di Varese. Ad ogni modo, l’articolo 64 del suddetto regolamento, contenente le norme per i visitatori, espone, tra gli altri, il divieto di “collocare fiori o vasi in genere in luoghi di pubblico passaggio impedendo od ostacolando la libera circolazione dei visitatori. A riguardo è particolarmente vietato collocare vasi ai piedi dei colombari impedendo in tal modo lo scorrimento delle attrezzature in dotazione al cimitero (scale, montaferetri, carrelli, ecc.) ed ostacolando altresì i lavori di pulizia del personale cimiteriale il quale, in caso di inosservanza, è autorizzato a rimuovere gli oggetti abusivamente collocati”, ma mancano riferimenti alla collocazione di vasi o altri oggetti sui loculi stessi.
Frequento da sedici anni il cimitero di Casbeno, eppure nessun intervento di tal genere era stato mai messo in pratica. Un ringraziamento speciale, e ovviamente ironico, non può, dunque, che essere rivolto a coloro che, con grande coraggio e razionalità, lo hanno messo in pratica.
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