Vax, no-vax e i punti di incontro da trovare per il bene di tutti
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29 Dicembre 2021
Egregio direttore,
Qualche settimana fa sono stata a casa di amici non vaccinati. Oltre ai proprietari di casa, erano presenti altri amici, vaccinati, e un’altra amica non vaccinata.
Qualche giorno prima, in modo discreto, ho scritto a loro 3 chiedendo la gentilezza di prestare attenzione durante la serata, visto i miei timori e le mie idee diverse dalle loro.
Mi hanno risposto in modo gentile, una di loro si è perfino proposta di farsi un tampone al mattino, e durante la serata mi sono sentita ben accolta e rispettata: siamo stati insieme, ma a distanza, non hanno preso in braccio mia figlia e ci siamo salutati con la promessa di rivederci appena possibile.
Sono tornata a casa più leggera e felice, era tanto che non ci si vedeva ed è stato bello.
La nostra società rischia una profonda ferita relazionale: vax/no vax sta diventando una crepa che distanzia le persone più del Coronavirus. Più di lacerazioni politiche ideologiche del passato.
La soluzione politica, sanitaria, non spetta a me suggerirla e non ho le competenze, anche se affermo con orgoglio di essermi vaccinata PER ME E PER GLI ALTRI e che, inevitabilmente, chi fa una scelta diversa ha nella mia mente un grosso punto esclamativo che indica la scelta di non pensare al prossimo. Ma se chi teme la malattia non potrà sentirsi libero di chiedere precauzioni e attenzione a chi ha fatto una scelta diversa, si creerà una forte spaccatura difficile da sanare.
Perché tenere una distanza o indossare una mascherina, se anche per te non valgono niente, possono far star meglio chi hai di fronte, non solo per la sua salute, ma perché dimostrerai rispetto e soprattutto affetto verso di lui, senza metterlo a disagio o farlo sentire in pericolo.
La differenza sta proprio lì: chi non crede nella gravità della malattia non si sente vulnerabile perciò siamo noi ad aver bisogno di un’attenzione e un atto di altruismo da parte vostra.
Questo fa la differenza. Questo hanno fatto di bello i miei amici no-vax per me (e grazie ragazzi, vi voglio bene)
Santina
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Possono anche sentirsi invulnerabili l’importante è che non vadano ad intasare gli ospedali quando si contagiano e si sentono male. Siano coerenti fino in fondo con il loro delirio mentale.
Per me non ci deve essere alcun dialogo con gli anti-scienza, con chi racconta fandonie grandi come una casa e con chi si beve qualsiasi cosa sui social network facendola diventare verità assoluta e verbo da professare a tutti i costi.
Queste persone non sono altro che menefreghiste in qualsiasi ambito ed aspetto della loro vita.