Il dg del Welfare è straordinariamente autoindulgente. Ma il problema c’è e resta. Non spiega quali problemi organizzativi siano la causa di questa gestione irrazionale delle vaccinazioni: persone potenzialmente niente affatto giovani e autonome, con un centro vaccinale fuori dalla porta di casa, indirizzate in luoghi che stanno a un’ora e più d’auto, ammesso che possano guidare e abbiano un’auto o qualcuno che li possa accompagnare. In compenso invita a riprovare, invita a sperare… Queste sono risposte che uno si può aspettare da una chiacchierata al bar, non da un dirigente.
Le parole attribuite a Emanuele Monti contengono un dato non corretto. Provando a prenotarsi per la vaccinazione indicando Cuvio come comune di residenza, capita di vedersi proporre comune unico possibile centro vaccinale quello di Cernobbio. La distanza è di 46 Km. Se si indica Saronno ci si vede proposta Schiranna. Di nuovo 46 Km. Quindi, se il sistema prevede un limite, è ben al di sopra degli asseriti 30km.
Purtroppo queste forme di immiserimento cognitivo sono diffuse sul nostro territorio. Non è così inusuale entrare in un esercizio e trovare in un angolo un qualche simulacro fascista. Personalmente non ci entro una seconda volta, ma per lo più si fa finta di nulla. Sono cose per persone così spaventate dal presente che hanno bisogno di vivere nel sogno di un passato che non è mai esistito e che nemmeno è destinato a tornare. Ben altre potenze oggi governano le nostre vite.
Di sicuro una rissa non è mai causata da “qualche bicchiere di troppo”. Più probabilmente invece dalla disposizione, almeno di uno dei protagonisti, all’aggressione, ad attaccare briga e a rapporti basati sulla violenza.
Non stupisce questa manifestazione di ignoranza e bassezza morale in un territorio in cui non è del tutto insolito entrare in un bar o in un ristorante e trovarci un busto di mussolini dissimulato in un angolo. Uno di quelli che il Presidente del Senato colleziona. Proprio a Cuveglio mi è capitato di inciampare in queste meschinità. Quello che da più fastidio non è la miseria di queste povere anime perse che trovano rifugio in cose di cui neppure capiscono il senso storico, questi illusi che sognano un passato necrotizzato, incapaci di inventare la vita e pensare il futuro, quanto l’indifferenza dei tanti che si dicono “ma si, va bene, che male ci sarà” e intanto fanno finta di nulla.
Il dg del Welfare è straordinariamente autoindulgente. Ma il problema c’è e resta. Non spiega quali problemi organizzativi siano la causa di questa gestione irrazionale delle vaccinazioni: persone potenzialmente niente affatto giovani e autonome, con un centro vaccinale fuori dalla porta di casa, indirizzate in luoghi che stanno a un’ora e più d’auto, ammesso che possano guidare e abbiano un’auto o qualcuno che li possa accompagnare. In compenso invita a riprovare, invita a sperare… Queste sono risposte che uno si può aspettare da una chiacchierata al bar, non da un dirigente.
in L’appuntamento per il vaccino è a Cernobbio. Cosa fare?
Le parole attribuite a Emanuele Monti contengono un dato non corretto. Provando a prenotarsi per la vaccinazione indicando Cuvio come comune di residenza, capita di vedersi proporre comune unico possibile centro vaccinale quello di Cernobbio. La distanza è di 46 Km. Se si indica Saronno ci si vede proposta Schiranna. Di nuovo 46 Km. Quindi, se il sistema prevede un limite, è ben al di sopra degli asseriti 30km.
in L’appuntamento per il vaccino è a Cernobbio. Cosa fare?
Purtroppo queste forme di immiserimento cognitivo sono diffuse sul nostro territorio. Non è così inusuale entrare in un esercizio e trovare in un angolo un qualche simulacro fascista. Personalmente non ci entro una seconda volta, ma per lo più si fa finta di nulla. Sono cose per persone così spaventate dal presente che hanno bisogno di vivere nel sogno di un passato che non è mai esistito e che nemmeno è destinato a tornare. Ben altre potenze oggi governano le nostre vite.
in Un senso di nausea dopo lo speciale sull’estrema destra di Varese
Di sicuro una rissa non è mai causata da “qualche bicchiere di troppo”. Più probabilmente invece dalla disposizione, almeno di uno dei protagonisti, all’aggressione, ad attaccare briga e a rapporti basati sulla violenza.
in Rissa nella notte a Luino, due giovani feriti
Non stupisce questa manifestazione di ignoranza e bassezza morale in un territorio in cui non è del tutto insolito entrare in un bar o in un ristorante e trovarci un busto di mussolini dissimulato in un angolo. Uno di quelli che il Presidente del Senato colleziona. Proprio a Cuveglio mi è capitato di inciampare in queste meschinità. Quello che da più fastidio non è la miseria di queste povere anime perse che trovano rifugio in cose di cui neppure capiscono il senso storico, questi illusi che sognano un passato necrotizzato, incapaci di inventare la vita e pensare il futuro, quanto l’indifferenza dei tanti che si dicono “ma si, va bene, che male ci sarà” e intanto fanno finta di nulla.
in Ancora striscioni neonazisti in Valcuvia, procede la Digos di Varese