I gatti non potranno essere alimentati all’interno della proprietà comunale, ma nelle immediate vicinanze nulla osta ed è illegittima qualsiasi ordinanza che ne faccia menzione,TAR Puglia etc…
Il dott.Coarezza di ATS che ha eseguito sopralluogo non ha certamente evidenziato alcuna criticità sanitaria, ma solo esplicitato eventualità di valutare spostamento della colonia. Pertanto non sono certamente giustificate le condizioni di emergenza sanitaria di cui all’articolo 50 comma 5 del D.Lgs. n. 267/2000 artificiosamente richiamate nell’ordinanza.
A fronte dell’episodio brutale e penalmente rilevante perpetrato ai danni della colonia felina, tale ordinanza pare invece giustificare tale odio istituzionalizzandolo.
Non esiste nel nostro ordinamento alcuna norma di legge che vieti di alimentare gli animali randagi, d’altro canto l’ordinanza in questione si pone in contrasto con la normativa nazionale e regionale sulla prevenzione del randagismo e sulla tutela degli animali di affezione.
La stessa, già all’art. 1, stabilisce che lo Stato condanna gli atti di crudeltà contro gli animali, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale. Gli animali, quindi, devono essere protetti e non si può impedire chi vuole alimentarli.
I volontari debbono avere cura di rimuovere ciotole, ma la prima cosa da organizzare era spostamento (vista la scarsa sensibilità mostrata anche dall’Istituto scolastico) della colonia in luogo concertato con tutori ed ATS veterinaria e non certo fare un ordinanza che non va certo a promuovere educativamente amore per ambiente ed animali che ne sono primi portavoce.
Dal punto di vista pubblico e sanitario è aberrante pensare che si possa candidamente fare simili dichiarazioni. Ci si indigna sugli incarichi e non si interviene se il Consorzio opera senza una polizza assicurativa?
Cosa sarebbe successo in caso di disastro ambientale?
Qualora la cosa continui a non interessare, dal punto di vista meramente patrimoniale, ma scusate, l’incendio sarà stato causato da qualcosa, no?
a nessuno interessa? se è accaduto per errore umano pace e amen, ma se si accertano carenze manutentive va ricercato nell’appaltatore inadempiente o nel responsabile che non ha messo in essere procedure necessarie.. sperando che abbia almeno lui una polizza assicurativa.
I gatti non potranno essere alimentati all’interno della proprietà comunale, ma nelle immediate vicinanze nulla osta ed è illegittima qualsiasi ordinanza che ne faccia menzione,TAR Puglia etc…
Il dott.Coarezza di ATS che ha eseguito sopralluogo non ha certamente evidenziato alcuna criticità sanitaria, ma solo esplicitato eventualità di valutare spostamento della colonia. Pertanto non sono certamente giustificate le condizioni di emergenza sanitaria di cui all’articolo 50 comma 5 del D.Lgs. n. 267/2000 artificiosamente richiamate nell’ordinanza.
A fronte dell’episodio brutale e penalmente rilevante perpetrato ai danni della colonia felina, tale ordinanza pare invece giustificare tale odio istituzionalizzandolo.
Non esiste nel nostro ordinamento alcuna norma di legge che vieti di alimentare gli animali randagi, d’altro canto l’ordinanza in questione si pone in contrasto con la normativa nazionale e regionale sulla prevenzione del randagismo e sulla tutela degli animali di affezione.
La stessa, già all’art. 1, stabilisce che lo Stato condanna gli atti di crudeltà contro gli animali, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale. Gli animali, quindi, devono essere protetti e non si può impedire chi vuole alimentarli.
I volontari debbono avere cura di rimuovere ciotole, ma la prima cosa da organizzare era spostamento (vista la scarsa sensibilità mostrata anche dall’Istituto scolastico) della colonia in luogo concertato con tutori ed ATS veterinaria e non certo fare un ordinanza che non va certo a promuovere educativamente amore per ambiente ed animali che ne sono primi portavoce.
in Gesualdi: “Atto crudele uccidere un gatto ma la colonia va spostata dalla scuola”
Dal punto di vista pubblico e sanitario è aberrante pensare che si possa candidamente fare simili dichiarazioni. Ci si indigna sugli incarichi e non si interviene se il Consorzio opera senza una polizza assicurativa?
Cosa sarebbe successo in caso di disastro ambientale?
Qualora la cosa continui a non interessare, dal punto di vista meramente patrimoniale, ma scusate, l’incendio sarà stato causato da qualcosa, no?
a nessuno interessa? se è accaduto per errore umano pace e amen, ma se si accertano carenze manutentive va ricercato nell’appaltatore inadempiente o nel responsabile che non ha messo in essere procedure necessarie.. sperando che abbia almeno lui una polizza assicurativa.
in Accam, l’incendio presenta il conto: 2,5 milioni di danni e nessuna assicurazione