
Luigi Rutigliani
- Vive a Mornago VA
Insegnante felice di Religione Cattolica da 27 anni nelle scuole superiori di Gallarate. Esperto di didattica innovativa e multimediale. Strimpellatore di chitarra e DJ in una radio locale per diversi anni. Animatore ed educatore in stile Salesiano in oratori e realtà giovanili a livello internazionale. Appassionato di Audio ed Elettronica. Tecnico del Suono per compagnie teatrali e gruppi musicali giovanili. Impegnato in diversi spettacoli musicali e teatrali dei bambini, ragazzi e giovani. Sposato con Silvia e padre di Lorenzo e Simone. Nato e cresciuto a Gallarate, Madonna in Campagna, dal 2008 vivo nel verde di Mornago in una Casa Passiva in legno, da me progettata e costruita, che si scalda con il sole, gratis, senza alcun impianto di riscaldamento e senza alcun consumo di combustibili fossili.
Chapeau!
Grazie cari uomini Pietro, Edoardo, Lorenzo.
Questo è un prezioso contributo per una riflessione per una autentica riforma della scuola. Accanto ai programmi, ai metodi e alle strutture, occorre ripensare alla figura del docente che entra in classe. Docente che innanzitutto deve avere passione educativa, deve amare ciò che insegna e soprattutto amare coloro ai quali insegna.
Noi docenti dobbiamo sentire queste resposnabilità: dalla scuola d’infanzia alle Università, sono le persone che gli studenti incontrano nel loro percorso scolastico che possono essere di aiuto e “slancio” verso la vita o esserne il “freno”. Con lo studio, mendiante lo studio occorre alimentare l’autostima, aiutare ogni allievo a sapersi dar valore per ciò che è, per ciò che sa realizzare e saper prendere in mano la propria vita, non essere riduttivamente valutato con un profitto scolastico.
Che gli studenti ne escano liberi pensatori e con personalità armoniosa, non con semplici nozioni in testa.
Questo perchè “l’educazione è cosa di cuore” (don Bosco) e il “sapere” lo si trasmette più con ciò che si è, che con ciò che si dice. Buona vita ragazzi! (ops mi è scappato “ragazzi” ma non vuole essere minimamente riduttivo, semplicemente ogni ex alunno per me resta un “ragazzo” nel senso bello e gioiso del termine: pieno di entusiasmo, di forza, di ideali…)
in “Abbiamo un’ottima preparazione, ma l’autostima è sotto i piedi”