Anche quest’anno programmo le mie vacanze in base alla stagione ‘Tra Sacro e Sacro Monte’.
Decido di stare in città per tutto il mese di Luglio felice di godere del nostro Sacro Monte: un luogo meraviglioso e caro a me, come ad ogni varesino, per apprezzare l’intelligente selezione e le lucide proposte sul teatro italiano che ogni anno il direttore artistico Andrea Chiodi propone alla città di Varese.
Il rito é sempre quello: si sale verso la frescura che da Sant’Ambrogio inizia a farsi sentire, si arriva chi in pullman, chi, come me, sempre all’ultimo cercando un parcheggio il più possibile lecito, ci si inoltra nella folla alla ricerca di un posto a sedere, si salutano amici e abitué che con gli anni si é imparato a conoscere e si attende in religioso silenzio l’inizio dello spettacolo con negli occhi uno squarcio meraviglioso di Lombardia al tramonto, certi che qualcosa sta per accadere.
E ieri, prima serata della stagione, é riaccaduto con Piera degli Esposti che ha incontrato Dante e lo ha fatto incontrare a noi.
‘Tra Sacro e Sacro Monte’, che seguo fedelmente fin dal primo anno, resta l’appuntamento teatrale più interessante della città di Varese alla quale mancando un teatro stabile e una stagione accattivante, recupera durante l’estate. Attrae non solo persone che abitano a Varese e in provincia ma anche milanesi che ormai conoscono l’appuntamento e immancabilmente si spostano dalla canicola meneghina e raggiungono in poco più di un’ora la terrazza del Mosé.
La riduzione del calendario di quest’anno che conta 4 serate e un incontro a difererenza delle 8 serate e 2 incontri della stagione 2014 e delle 8 serate della stagione 2013 mi preoccupa sia personalmente ma anche come occasione che Varese potrebbe perdere se rinunciasse troppo facilmente ad un appuntamento come questo.
Il mio appello va a sostegno degli organizzatori ma anche a chi é implicato direttamente nelle decisioni finali perché, per quanto il valore delle proposte di quest’anno resta altissimo, (gli attori sono tra i più straordinari del panorama italiano, la scelta del tema unitario come anche la messa a punto di spettacoli ad oc per Varese come ieri sera quello di Piera degli Esposti o anche l’esperimento di Franco Branciaroli: “Dall’Inferno al Purgatorio”) non posso essere d’accordo su quello che ho sentito ieri sera durante l’introduzione alla serata che “anche se quest’anno gli eventi sono meno la sostanza e’ la stessa”.
L’aspettativa della platea è quella che resti un appuntamento irrinunciabile e che conservi le stesse caratteristiche che hanno iniziato ad educare un pubblico attento, fedele e libero che ascolta, guarda, si commuove, ride, risponde, prega, parla, recita assieme agli attori ed è testimone del riaccadere di quell’Indicibile che la solo la vera arte permette.
E’ questa freschezza e questo gusto che non vanno perduti nella forma originale e nuova della stagione che va sempre più valorizzata e sostenuta.
Anche quest’anno programmo le mie vacanze in base alla stagione ‘Tra Sacro e Sacro Monte’.
Decido di stare in città per tutto il mese di Luglio felice di godere del nostro Sacro Monte: un luogo meraviglioso e caro a me, come ad ogni varesino, per apprezzare l’intelligente selezione e le lucide proposte sul teatro italiano che ogni anno il direttore artistico Andrea Chiodi propone alla città di Varese.
Il rito é sempre quello: si sale verso la frescura che da Sant’Ambrogio inizia a farsi sentire, si arriva chi in pullman, chi, come me, sempre all’ultimo cercando un parcheggio il più possibile lecito, ci si inoltra nella folla alla ricerca di un posto a sedere, si salutano amici e abitué che con gli anni si é imparato a conoscere e si attende in religioso silenzio l’inizio dello spettacolo con negli occhi uno squarcio meraviglioso di Lombardia al tramonto, certi che qualcosa sta per accadere.
E ieri, prima serata della stagione, é riaccaduto con Piera degli Esposti che ha incontrato Dante e lo ha fatto incontrare a noi.
‘Tra Sacro e Sacro Monte’, che seguo fedelmente fin dal primo anno, resta l’appuntamento teatrale più interessante della città di Varese alla quale mancando un teatro stabile e una stagione accattivante, recupera durante l’estate. Attrae non solo persone che abitano a Varese e in provincia ma anche milanesi che ormai conoscono l’appuntamento e immancabilmente si spostano dalla canicola meneghina e raggiungono in poco più di un’ora la terrazza del Mosé.
La riduzione del calendario di quest’anno che conta 4 serate e un incontro a difererenza delle 8 serate e 2 incontri della stagione 2014 e delle 8 serate della stagione 2013 mi preoccupa sia personalmente ma anche come occasione che Varese potrebbe perdere se rinunciasse troppo facilmente ad un appuntamento come questo.
Il mio appello va a sostegno degli organizzatori ma anche a chi é implicato direttamente nelle decisioni finali perché, per quanto il valore delle proposte di quest’anno resta altissimo, (gli attori sono tra i più straordinari del panorama italiano, la scelta del tema unitario come anche la messa a punto di spettacoli ad oc per Varese come ieri sera quello di Piera degli Esposti o anche l’esperimento di Franco Branciaroli: “Dall’Inferno al Purgatorio”) non posso essere d’accordo su quello che ho sentito ieri sera durante l’introduzione alla serata che “anche se quest’anno gli eventi sono meno la sostanza e’ la stessa”.
L’aspettativa della platea è quella che resti un appuntamento irrinunciabile e che conservi le stesse caratteristiche che hanno iniziato ad educare un pubblico attento, fedele e libero che ascolta, guarda, si commuove, ride, risponde, prega, parla, recita assieme agli attori ed è testimone del riaccadere di quell’Indicibile che la solo la vera arte permette.
E’ questa freschezza e questo gusto che non vanno perduti nella forma originale e nuova della stagione che va sempre più valorizzata e sostenuta.
Sara Poretti
in Tra Sacro e Sacro Monte: in tanti per Piera Degli Esposti. Giovedì c’è Lucilla Giagnoni