Morgione e gli sprechi di Stato
20 Marzo 2009
Egr. direttore,
sarò accuratamente apartitico, riponga pure tranquillamente le lunghe forbici del censore.
È da un po’ che stiamo parlando di sprechi di Stato. Ci accapigliamo per le responsabilità del Partito di Su, per quelle del Partito di Giù o di quello del Pendolo. Quelli del Su criticano i compensi di quelli del Giù, quelli del Giù si scagliano contro gli strapagati del Su e non la finiamo più.
Come sempre la verità è amara e, peggio ancora non la vogliamo vedere perché è troppo evidente. Quelli che sono strapagati e sprecano mangiano, bevono e ridono alla faccia nostra senza distinzione alcuna di partito. È solo questa la verità e l’abbiamo tutti sotto il naso, ben raccontata, da almeno dieci giorni. Per sbattercela in faccia in maniera così delicata e chiara ci è voluto un grande.
Tutti abbiamo letto, ma non capito: “Io pranzo alla mensa popolare” “Perché non vai al Senato? Si spende molto meno.”
Tradotto in termini comprensibili a tutti ( Bilancio consuntivo 2007 ) il servizio di ristorazione del Senato della Repubblica ha avuto perdite per due milioni e mezzo ( 2.500.000 ) di Euro, Euro più, Euro meno.
Visto che per i poveri mortali e d’uopo il “paga e tira la cinghia”, è troppo chiedere a quelli a cui abbiamo dato il voto, non agli altri, proprio a quelli a cui l’abbiamo dato noi, di mettersi un po’ a dieta o di arrangiarsi a pagare il giusto?
Con i miei migliori saluti
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