Riceviamo
e pubblichiamo
Innanzitutto spieghiamo perchè a
Gallarate serve necessariamente una conduzione "civica
dell'amministrazione". Serve perchè i seri problemi che
attraversano la città abbisognano di un approccio locale slegato
dalle logiche degli apparati politici. Ciò, va da sè, in un
momento in cui tutti, ma proprio tutti, sostengono (come noi del
resto) l'esigenza di un concreto decentramento, dovrebbe essere il
principio base dell'agire amministrativo.
Purtroppo, invece, specie in questi ultimi tre anni, diverse
scelte determinanti per la città sono state indiscutibilmente
piegate a logiche extragallaratesi. Con i risultati sotto gli
occhi di tutti i cittadini. E veniamo ai tanti invocati contenuti
e programmi, che sul sito di Mucci non si leggono, di questa
campagna elettorale che sino ad ora ha soltanto sbandierato
silenzi e chiacchiere da bar. Gallarate esce da un periodo di
gestione del Polo a dir poco sconcertante anche a causa della
blanda, ed alle volte inconsistente, "opposizione" del
centrosinistra. Gli unici veri assaltatori di simili errori,
infatti, sono stati i consiglieri Gnocchi e Rigliano! Un
periodo di amministrazione così nero, infatti, la città non lo
aveva mai avuto forse in tutta la sua storia. A parte la non
secondaria trascuratezza con la quale non si sono affrontate le
questioni elementari della gestione comunale, ovvero la
conservazione delle strade, dei marciapiedi, dei punti luce, e in
generale delle piccole cose, gli stessi fallimentari uomini del
centrodestra che nuovamente vogliono il voto dei cittadini, hanno
assunto scelte importanti prive di ogni senso logico.
Qualche esempio? Dopo che da tempo si attendeva il varo della casa
di Riposo, la stessa ha preso il via in un turbinìo di indagini
(ancora aperte!) dalla magistratura. Il megacentrocommerciale
nell'area dismessa dell'ex cotonificio Borgomaneri, legato al
quale c'era il cosiddetto polo culturale ubicato nel maggior posto
possibile, è stato quanto di peggio la politica gallaratese non
avesse mai fatto prima su una ex fabbrica anche grazie alla
progettazione di un tecnico della Lega (ma non è contro i
supermercati?).
Tanto è vero che sull'intervento miliardario un esposto con
primo firmatario Gnocchi inviato alla Procura, che la sinistra non
ha firmato forse perchè sul progetto si era astenuta in
Commissione salvo poi ravvedersi vista l'indignazione popolare, ha
evidenziato in determinate situazioni di vantaggio privato a
scapito del pubblico interesse. Si sono chiusi i parcheggi (vedasi
quello della stazione), senza criterio salvo quello di progettare
future, ed ancora lontane, improbabili aree di sosta interrate. Si
è dato il via all'Hupac senza tutelare minimamente il quartiere
di Sciarè ed in generale l'intera città...deposito!!! Anche su
questo punto Gnocchi, dopo un deciso fuoco di sbarramento,
solitario ha chiesto un referendum tra i cittadini che il
centrodestra ha negato in Consiglio. Ed a proposito di referendum,
nonostante le quasi tremila firme, non si può dimenticare
quello negato dal Polo sul futuro della SS366 dove, per difendere
una scelta di sviluppo criteriata e a difesa del commercio
tradizionale e della città operosa avanzata dal Consiglio
Comunale nel 1996 e cancellata con una spugna dalla Regione,
Gnocchi si era messo in testa al comitato promotore che
ricorse al TAR purtroppo senza frutti.
Insomma questa città in ginocchio ora dovrebbe rinascere
per mano di chi l'ha seppellita? I miracoli li fa solo il Signore
ma qualcuno evidentemente mischia il serio con il faceto. Certo,
qualcuno dice, i candidati sindaco in lizza sono tutti sullo
stesso piano. Diverso! Andrea Buffoni è infatti sostenuto dalla
nostra lista, che da sola, vista la chiarezza di programma
sull'affare centri commerciali sulla SS366, per le persone che la
compongono e per le cose che hanno fatto, danno garanzia di idee,
progetti e onestà al servizio della città.
PER GALLARATE 2010
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