Speciale elezioni - Porto Ceresio
Programma della lista di Rifondazione Comunista
Porto Ceresio portocemento@hotmail.com

Lista Rifondazione Comunista - candidato sindaco: Gianluca Zoni

Da Porto Cemento al paese delle ciliegie

Democrazia

Che cos’è?

Una testa un voto, si diceva nella Rivoluzione Francese. Lo diciamo anche noi: il sistema maggioritario regala potere ad alcuni e penalizza altri. Cioè, alcuni sono più cittadini di altri: il voto di chi vince, per esempio, vale 2 voti, mentre quello di chi perde vale 0,01.

Vogliamo una democrazia permanente, almeno nel nostro comune: le scelte devono essere partecipate ed assunte con il concorso di tutti, attraverso una gestione chiara ed aperta.

Se intendiamo costruire una nuova scuola, per esempio, vogliamo che i cittadini si esprimano, ci indichino dove costruirla, ci diano suggerimenti sul "come", ci dicano quali sono i loro bisogni, partecipino con le idee e con la critica ad ogni progetto aperto a tutti.

Non basta la delega del potere: Porto Ceresio rischia di diventare un paese dormitorio, in cui tutti sono di passaggio, perché vivono altrove. A Porto Ceresio, ora, si viene solo per dormire.

Per una partecipazione garantita:

 Un periodico comunale che non serva più a propagandare le scelte ormai già prese dagli amministratori, ma che illustri preventivamente i progetti ancora in discussione;

 Assemblee comunali periodiche, in cui tutti i cittadini possano intervenire.

Il nostro programma è valido anche all’opposizione.

L’unico voto utile è quello per i comunisti: impariamo tutti a camminare eretti! Nella realtà. San Paolo diceva: siamo in questo mondo ma non siamo di questo mondo.

Chiediamo l’appoggio di tutti i cittadini che sono "fuori", come noi, dai giochi di potere e dagli scambi elettorali. Nel nostro comune manca da sempre un’opposizione che faccia l’opposizione, che controlli e che critichi l’operato dell’amministrazione. Dobbiamo sempre rivolgerci, da singoli cittadini, alla magistratura? Quante cause sono state aperte in tribunale contro l’amministrazione uscente (e quelle passate!)? Sono state pagate multe o risarcimenti, nello scorso decennio, con i nostri soldi, per le illegalità o le mancanze degli amministratori? Quanto abbiamo perso e quanto continueremo a perdere in beni ambientali, che nessun risarcimento monetario potrà restituirci? Quanto è invivibile Porto Ceresio? Noi vogliamo uno Stato di Diritto, cioè chiarezza e regole valide per tutti, non solo per alcuni supercittadini. Basta con i padroni del paese.

Il nostro programma è valido anche all’opposizione perché è un progetto compiuto e fondato sulla critica al reale.

Difensore civico.

A Porto Ceresio non abbiamo un difensore civico nostro: lo vogliamo e lo pretendiamo perché è un nostro diritto. Una proposta concreta potrebbe essere l’istituzione di un difensore civico intercomunale o di valle.

In questo momento, per affrontare gli abusi del potere dobbiamo rivolgerci al difensore civico regionale, che ci accoglie da lontano, nello spazio e nel tempo. Mai farsi prendere dal panico! Mai abbandonare il proprio diritto di esistere! Gli amministratori che abusano del proprio potere possono essere fermati: lo abbiamo dimostrato con la nostra opposizione vincente al Piano Regolatore Generale.

Il nostro programma è realizzabile: i finanziamenti.

I progetti che elenchiamo si possono realizzare anche attraverso il coinvolgimento dei comuni limitrofi, della Comunità Montana Valceresio, della Provincia, della Regione ed il finanziamento dei nostri progetti da parte del Fondo Sociale Europeo. Le grandi opere che si propongono rientrano, infatti, nell’ambito d’intervento prioritario delle politiche economiche e ambientali europee.

Ambiente.

La voce "ambiente" dovrebbe raccogliere tutto il proponibile, perché l’equilibrio ambientale può essere sconvolto da ogni intervento umano.

Ogni progetto, pertanto, deve tener conto dell’impatto ambientale che comporta. In passato non è mai stato fatto.

Vogliamo che anche il paesaggio conti qualcosa. Se il paesaggio fa schifo e noi viviamo in un paese brutto, noi tutti viviamo male, stiamo male. VOGLIAMO CHE PORTO CERESIO DIVENTI PIÙ BELLO. Come fare?

 Basta cemento (vedi più avanti: casa)

 piste ciclabili, marciapiedi, semafori a tempo (in via Mazzini)

 concorsi di idee per opere artistiche esterne

 parchi verdi (ne avete mai visto uno?)

 rivalutazione delle coste (basta privatizzazioni e costruzioni di moli ed attracchi per le barche, vogliamo coste verdi, accessibili a tutti e pulite: esistono, ora, a Porto Ceresio?) e loro recupero: un’area da risanare è quella che costeggia via Mazzini, soprattutto dal depuratore, che qualche svergognato ha definito oasi protetta, fino al lido. Uno spazio pubblico, come si evince dal Piano Regolatore Generale.

 abolizione del traffico delle barche a motore, basta gare off-shore. L’inquinamento prodotto dai motori sul lago costringerà la prossima amministrazione a sostituire il cigno disegnato sul simbolo di Porto Ceresio con una papera di cemento: dove sono finiti i cigni?

 riduzione del traffico nelle zone abitate, con limiti ai mezzi pesanti.

 intensificazione del traffico su rotaia: lotta per l’introduzione di corse notturne dei treni FS Porto Ceresio – Varese (e viceversa);

 diminuzione drastica della produzione di rifiuti (leggi più avanti)

Si parla spesso di turismo ma non ci si chiede mai il motivo per cui i turisti dovrebbero venire a Porto Ceresio: per la natura, il lago, l’aria pulita! Non per un cesso circondato da blocchi di cemento, da plastica, da motori e rumori!

Una bella idea:

un giardino-frutteto pubblico a Porto Ceresio!

Ci sono altri terreni edificabili? Le coste del lago devono essere pubbliche? Benissimo, li trasformeremo in giardini. Pensate ad un giardino, coltivato con alberi da frutto, curato da un giardiniere comunale in collaborazione con le scuole, con il centro sociale per gli anziani e con il collettivo portoceresino del pollice verde!

Porto Ceresio deve il proprio nome ai ciliegi che vivevano sul suo territorio e nella valle.

È bello e possibile trasformare Porto Cemento nel Paese delle ciliegie!

 

Riserva naturale: il bosco fra Cuasso e Porto Ceresio.

Il bosco nella vallata a Sud del paese è sempre stato utilizzato come discarica (anche abusiva!) o come deposito di materiale edile (ovviamente: a Porto Cemento!). È necessario un drastico intervento per una riqualificazione del territorio:

 per un rimboschimento, con la piantumazione di specie diverse e pregiate legate alla storia naturale del luogo, che stanno scomparendo a causa dell’inquinamento, dell’azione invasiva di piante infestanti (come la robinia) e dei boscaioli fai da te e senza vergogna;

 creazione di una pista ciclabile (in terra battuta), che si connetta con l’intera rete di piste ciclabili di cui parliamo fra poco, che attraversi il bosco permettendo di raggiungere le altre località naturalistiche del fondovalle e che ricolleghi piccole radure attrezzate o aree picnic.

piste ciclabili e marciapiedi.

Camminare è bello. Pedalare anche. Subito piste ciclabili strutturate in rete che invadano tutte le strade, a partire da quelle con le carreggiate più ampie.

Area feste

Manca un’area attrezzata per le feste, che possa aumentare la vitalità e la partecipazione democratica ai cittadini di Porto Ceresio. Ogni organizzazione democratica, associazione, partito politico o collettivo di cittadini dovrebbe poter organizzare aggregazione, momenti di dibattito e di confronto, nonché l’indispensabile autofinanziamento.

Altre idee per il turismo.

Immediata stipulazione di convenzioni finalizzate ad incentivare l’uso turistico della ferrovia, il piccolo commercio e la ristorazione: a chi raggiunge Porto Ceresio in treno (esibire il biglietto, prego) verranno offerti sconti su cibi e bevande (meglio se prodotti biologici e tipici) dagli esercenti Portoceresini in accordo con il Comune. Magari in occasione di eventi culturali ed artistici o di iniziative ricreative all’aria aperta, nei boschi o sul lago di Porto Ceresio (non si vedono più le barche da lago di tanti anni fa, quelle rappresentate sul simbolo del nostro paese… perché?).

 

Riduzione drastica dei rifiuti.

L’amministrazione comunale ci ha promesso una politica diversa per lo smaltimento dei rifiuti. La delegata all’ambiente (Domenica Minenna del Partito dei Comunisti Italiani di Cossutta – le famose liste civetta: non votate per i simboli con lo sfondo blu, anche se hanno la falce e il martello!) ha fallito totalmente il proprio programma: Porto Ceresio è agli ultimi posti fra tutti i comuni della Provincia di Varese perraccolta differenziata dei rifiuti con solo il 22%, contro il 70% di Lonate Pozzolo (il comune assediato da Malpensa) e Casorate.

Non solo va ampliata la raccolta differenziata, che dovrà essere anche porta a porta per tutti i prodotti, ma bisogna – subito – provvedere allo smaltimento dei rifiuti umidi attraverso l’utilizzo del compostaggio, insieme ad altri comuni e a livello provinciale, ed al divieto di produrre rifiuti. Infatti l’industria produce troppi imballaggi e materiali tossici, per questo invitiamo tutti i cittadini ad una resistenza attiva: quando acquistate i prodotti al supermercato, togliete tutti gli imballaggi che ritenete inutili e lasciateli alla cassa. In poco tempo si determinerà una condizione di inefficienza, rallentamento e code che costringeranno i commercianti a rifiutare gli imballaggi in eccesso. Il boicottaggio può essere attuato: non date retta agli impiegati del supermercato, continuate a disimballare i prodotti. Perché dobbiamo comprare anche i rifiuti? Poi siamo costretti a respirarli, berli, mangiarli…

A Porto Ceresio c’è un IPERDì: possiamo cominciare da lì. Come tutti i super e ipermercati noi sosteniamo che debba garantire una riduzione drastica della produzione di rifiuti alla fonte e che debba smaltire e dividere i diversi materiali per il riciclaggio a proprie spese. Noi ci rifiutiamo di comprare i rifiuti e poi di spendere altro denaro per il loro smaltimento, con l’inquinamento che ne deriva.

Piuttosto che produrre materiali nocivi e da buttare, meglio lavorare tutti di meno!

Porto Ceresio comune anti-transgenico.

Un numero crescente di comuni italiani si sta dichiarando "comune anti-transgenico" e lo scrive sotto i cartelli d’ingresso del paese. I rischi delle biotecnologie avanzate non si possono né si potranno mai calcolare: lo dicono gli stessi scienziati, la natura vivente è un sistema complesso(termine scientifico). La manipolazione del codice genetico negli organismi ha già creato danni incalcolabili, non solo per l’ambiente e la vita ma anche per le imprese. Nuove malattie stanno superando le barriere tra le specie: il virus Ebola, l’AIDS e la Mucca Pazza ne sono esempi. La scienza moderna rischia di tornare all’anno zero uccisa da quegli scienziati che non si comportano da scienziati. Il comune di Porto Ceresio può contribuire alla lotta contro la manipolazione genetica.

I comuni anti-transgenici aderiscono ad una rete chiamata Comuni Liberi da Produzioni Agricole Transgeniche – visita il sitowww.rfb.it/comuni.liberi.ogm/sperimentazioni_ogm.htm

Fonti rinnovabili

Vogliamo che Porto Ceresio diventi un comune fra i più avanzati nella ricerca e nella realizzazione di impianti per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. L’effetto serra, la velenosità dell’aria e la dipendenza dell’Italia dalle multinazionali, per l’approvvigionamento delle risorse energetiche, sono motivi validi per costruire – realmente, con progetti fattibili – un’alternativa ecocompatibile.

 Istituzione di una commissione di ricerca per lo studio, lo sviluppo e la diffusione su larga scala di nuovi sistemi, tecnologicamente avanzati, per la produzione di energia elettrica e termica (riscaldamento) attraverso lo sfruttamento di fonti rinnovabili;

risparmio energetico, inteso quale vera e propria fonte energetica rinnovabile, attraverso l’uso di sistemi di razionalizzazione dell’energia, il recupero del calore (possiamo riciclare anche i fumi!) e la cogenerazione;

 Immediata adesione al programma "Tetti fotovoltaici", finalizzato alla realizzazione nel periodo 2000-2002 di impianti fotovoltaici collegati alla rete elettrica di distribuzione e integrati/installati nelle strutture edilizie (pubbliche e private). I nuovi edifici dovranno essere progettati e realizzati con sistemi fotovoltaici integrati.

Energia pulita al 100%: un progetto realizzabile e rivoluzionario. La tecnica fotovoltaica.

Sviluppata alla fine degli anni 50 nell'ambito dei programmi spaziali, per i quali occorreva disporre di una fonte di energia affidabile ed inesauribile, la tecnologia fotovoltaica (FV) si va oggi diffondendo molto rapidamente anche per applicazioni terrestri, come l’alimentazione di utenze isolate o gli impianti installati sugli edifici e collegati ad una rete elettrica preesistente. Il funzionamento dei dispositivi fotovoltaici si basa sulla capacità di alcuni materiali semiconduttori, opportunamente trattati, di convertire l’energia della radiazione solare in energia elettrica in corrente continua senza bisogno di parti meccaniche in movimento (energia pulita al 100% ed inesauribile).

Oltre all’uso di pannelli fotovoltaici per tetti e facciate ed alla progettazione di sistemi integrati fin dalla costruzione dei nuovi edifici (orientamento politico necessario), è in fase avanzata di sviluppo una nuova "tegola fotovoltaica".

I sistemi fotovoltaici connessi alla rete possono scambiare energia elettrica con la rete elettrica locale o nazionale (non si rimane mai senza luce e si risparmia tantissimo, riducendo progressivamente l’inquinamento causato dalle centrali elettriche).

La tecnica fotovoltaica è produttiva anche a Porto Ceresio, è realizzabile ed è necessaria.

Ferrovie dello Stato.

Un intervento reale si può costruire: non è vero il contrario, propagandato da chi vuole svendere la stazione per costruire, costruire, costruire…

Le corse dei treni sono state mal organizzate dalle ferrovie, mancando un’indicazione dell’ente locale: l’amministrazione comunale, che comprende gli esponenti di tutte le liste della competizione elettorale attuale (tranne noi! Siamo il nuovo che avanza: l’unico!), ha sempre voluto eliminare o far arretrare la stazione verso Besano per poter avviare speculazioni edilizie sull’area della ferrovia. Era tutto scritto sul Piano Regolatore Generale che abbiamo fermato. Dunque, l’amministrazione di sempre ha continuato per anni a rendere inefficiente la ferrovia con il proprio silenzio ed abbandono per dirci che la ferrovia va eliminata.

Noi vi diciamo che invece la ferrovia va potenziata:

 introduzione di treni notturni almeno per il fine settimana ed in corrispondenza del mercatino del venerdì. Invece è proprio durante il fine settimana e d’estate che la ferrovia sopprime i treni che verrebbero usati di più.

 modifica dell’intero palinsesto giornaliero con uno studio più accurato degli orari dei treni per Varese, in funzione di treni-navetta.

 creazione di una passerella ed un cancelletto mobile che colleghino la Stazione FS ed il battello con Via Fratelli Bertolla (non ha senso attraversare i binari, rischiare di cadere in un fosso e scavalcare ogni giorno il muro di cinta di cemento armato all’andata ed al ritorno dal lavoro o da scuola!!!).

Ogni progetto che riguarda la gestione della ferrovia deve essere concordato con le FS. Dobbiamo ricordare che la lotta paga. Un consigliere comunale può creare un tale polverone da ottenere almeno le poche cose – chiare e ovvie – che chiediamo soltanto noi!

Servizi e Lavoro.

La vera priorità: subito investimenti e progetti.

Vogliamo servizi e non un paese di cemento!

L’amministrazione di sempre continua a costruire oggetti ingombranti e di cemento per farsi ricordare dai posteri: ultima trovata il superlungolago. Potrà certamente essere utile come strada pedonale… ma era proprio necessario finanziarlo subito e con i fondi del comune? Non si poteva utilizzare quei fondi per i servizi (come la scuola materna inesistente o… l’abbattimento delle barriere architettoniche! Gli uffici comunali sono inaccessibili ai disabili, così come il Consiglio Comunale: ai disabili è negata la partecipazione democratica!) e costruire il lungolago, che richiederà lunghi tempi di realizzazione, solo in seguito? Da anni sono del tutto ignorati i bisogni di chi abita a Porto Ceresio: mancano i servizi.

Contro la precarietà.

Il mondo del lavoro è cambiato. La vita dei giovani è più precaria di quella degli adulti che hanno costruito, loro malgrado o volontariamente, il sistema economico e sociale attuale. Il comune può offrire garanzie e servizi per ridurre la precarietà e la povertà culturale e di mezzi che essa comporta. È possibile una ricerca per l’istituzione di agevolazioni per giovani, disoccupati e lavoratori precari e poveri: servizi gratuiti o scontati all’interno del comune, sconti per i trasporti extraurbani, in accordo e cooperazione con gli altri enti.

Scuola materna statale a Porto Ceresio.

Dove e come costruirla? Definire un luogo per la costruzione di una nuova struttura viva, come una scuola, è complesso: non si può decidere a tavolino, guardando una planimetria del paese e tracciando una X nel punto che ci piace di più. La complessità della scelta deve tener conto delle risorse disponibili e dell’impatto ambientale, sociale e relazionale, del traffico cittadino e della possibile coordinazione delle attività. Per questo è necessario un concorso di idee ed una partecipazione dei cittadini. Il luogo indicato dagli amministratori per la costruzione della scuola materna – che noi vogliamo pubblica/statale - non ci trova completamente d’accordo. Perché soffocare il gioco dei bambini in un luogo già orientato alla concentrazione degli studenti delle scuole medie ed elementari? Se il motivo riguarda unicamente il risparmio noi non possiamo essere d’accordo.

Basta con i buoni scuola di Formigoni ma anche della lista Francione-Vitella: Domenico Carcillo, assessore alla cultura, ha approvato i buoni scuola per la scuola materna privata di Porto Ceresio, unitamente ad un finanziamento diretto a quella stessa scuola. Senza preoccuparsi realmente, nell’intero mandato, della costruzione di una scuola materna statale che, fra l’altro, ridurrebbe le spese alle famiglie (di circa un milione di lire all’anno!) ed al comune. Ed oltre a regalare i soldi pubblici ad una scuola privata, l’amministrazione segue una politica per il diritto allo studio orientata ad offrire borse di studio per premiare il profitto, senza tener conto del reddito e della ricchezza delle famiglie. Intanto, secondo fonti ministeriali, in Lombardia l’8,2% delle famiglie è sotto la soglia di povertà (30 milioni l’anno) e 24.894 studenti delle scuole dell’obbligo in condizioni disagiate sono a rischio d’abbandono scolastico e non già perché non possono frequentare una scuola privata (!) ma perché non riescono a sostenere i costi dell’istruzione pubblica (libri, trasporti, mense).

Vogliamo una scuola materna statale;

Vogliamo servizi e borse di studio per i più poveri.

L’attuale amministrazione è di destra, così come lo sono le liste che da essa stanno nascendo: liste divise soltanto per opportunismo politico.

A Porto Ceresio Rifondazione Comunista è l’unica lista di sinistra.

Parchi gioco e spazi autogestiti per il tempo libero.

Mancano aree verdi e parchi gioco per i bambini. Il parco giochi di Via Degli Alpini è stato realizzato malissimo, non è curato, è piccolo, di cemento e piante morte o selvatiche, è una latrina a cielo aperto, è una truffa: non è stato realizzato nel luogo indicato sul Piano Regolatore per permettere un aumento del traffico nel quartiere e le fontane sono finte, cioè non sono collegate al sistema idrico, manca l’acqua! Proponiamo il riassetto della zona:

creazione di un parco in sostituzione del bruttissimo parcheggio situato fra Via Degli Alpini e Via delle Ortensie, come già previsto dal PRG;

sostituzione dell’attuale e fatiscente parco giochi-truffa con un piccolo parcheggio per i residenti.

Cioè, niente di rivoluzionario: solo l’attuazione del Piano Regolatore vigente.

Vogliamo unospazio autogestito per i giovani: uno spazio che sia libero e che possa ospitare, per esempio, sale prova per gruppi musicali. È possibile realizzare tale spazio all’interno della palestra comunale, affiancando un altro insieme d’attività che proponiamo più avanti (sulla diversa gestione della palestra) per un utilizzo nuovo e sociale della sala polivalente.

Un campo sportivo e strutture accessibili.

Perché non sistemare due canestri all’esterno, in prossimità della palestra comunale? Un bel campo di pallacanestro sempre aperto ed accessibile a tutti!

E poi… siamo in Italia! La patria del calcio. Se vuoi giocare a calcio con gli amici a Porto Ceresio non hai scelta. Due campi da calcio rubati alla collettività: privatizzati. In uno, quello con l’erba bella verde, si giocano le partite del fine settimana. Nell’altro ci si allena. Se non sei iscritto alla Polisportiva di Porto Ceresio sei fuori. Puoi sempre giocare per strada. Basta, l’amministrazione di Porto Ceresio è sempre stata di destra ed autoritaria: neppure il gioco del calcio è libero.

Vogliamo almeno un campo da calcio e campi da calcetto esterni aperti ed accessibili. Non vogliamo più schiacciare bambini e palloni sulle strade.

Una gestione diversa della palestra.

La palestra di Porto Ceresio è stata progettata e realizzata male: non si è tenuto conto, per esempio, del consumo di risorse e d’energia in rapporto all’utilizzo effettivo. Una struttura che permette un risparmio dei costi di riscaldamento è più accessibile perché costa meno. A costi di gestione bassi corrispondono prezzi minori per l’utente. Poiché non è il caso di Porto Ceresio, proponiamo una gestione della palestra indirizzata ad un riequilibrio dei costi attraverso l’introduzione di nuovi servizi.

I costi di gestione dei campi da gioco interni sono troppo alti. La sala polivalente della palestra potrebbe offrire nuovi servizi ed attività (come sauna, body-building, ginnastica,…) in grado di eliminare il deficit provocato dalla dispersione di risorse impiegate per i campi da gioco.

La sala polivalente potrebbe essere utilizzata anche per le attività dei giovani e come spazio autogestito.

Non è utopico pensare alla costruzione di un nuovo edificio – bello, almeno questa volta – che ospiti la mensa scolastica per medie ed elementari, esterno alla palestra: liberiamo la sala polivalente!

Gestione del lavoro e dei servizi.

Controllo sociale e non privatistico dei servizi,attraverso l’istituzione di commissioni permanenti che facciano da ponte fra organismi collegiali, rappresentatività degli utenti, esecutori dei lavori (lavoratori e lavoratrici!).

Basta con il precariato, il lavoro gratuito e non specializzato (il volontariato in certi settori è nocivo e comunque saltuario): il comune non può non rispettare lo Statuto dei Lavoratori (e delle Lavoratrici!) ed i contratti collettivi nazionali di lavoro. È necessaria l’assunzione di nuovo personale specializzato in settori strategici legati alla cultura ed al recupero ed alla valorizzazione ambientale.

Appalti.Basta con appalti orientati solamente ad una minore spesa: è necessario un controllo serio della qualità, della sicurezza e delle garanzie del lavoro. Non possiamo appaltare il lavoro ad aziende che assumono i lavoratori in nero o che li sfruttano.

Arte e cultura.

Il lavoro produttivo non è solo quello che sforna 100.000 orecchie di plastica da vendere al supermercato! Investire nella cultura, nell’arte, nella salute e nell’assistenza e nell’ambiente significa arricchire il paese. Tutto ciò non è mai stato fatto realmente, ecco un esempio evidente: tre anni fa nacque a Porto Ceresio il Circolo "Z"(aderente all’A.R.C.I. e di cui siamo stati promotori), un’associazione che aveva lo scopo di divertire e di arricchire il paese ponendo le basi per la fondazione di un cinema. I film erano proiettati in biblioteca, che fu trasferita in un luogo da ristrutturare (così suonavano le promesse). Il progetto casa della cultura prevedeva la conversione della palestra di Piazzale Luraschi in una sala per conferenze cinema-teatro (una grande proposta da sinistra): progetto mai realizzato, mai speso un quattrino e bastava poco! I nuovi spettatori che si vedevano in biblioteca, non trovando un ambiente che sembrasse degno di un cinema, decidevano di non frequentarlo più, nonostante la qualità dei film, della loro presentazione e dei materiali loro distribuiti. Il circolo "Z" è morto. E pensare che "Z", nella Grecia dei colonnelli, significava "VIVE!". Alla richiesta di un misero finanziamento in un anno (appena 300.000 lire contro i milioni spesi in una sera in fuochi d’artificio), l’assessore alla cultura (Domenico Carcillo) non ci ha neppure risposto.

Naturalmente la morte della cultura a Porto Ceresio è da imputare a tutta l’amministrazione.

Ed il cinema estivo, proposto da sinistra, è stato ucciso dagli amministratori tirchi.

Musei. Una casa per l’arte.

Gli amministratori hanno dimenticato l’esistenza di un museo a Porto Ceresio: perché possa essere riconosciuto legalmente è necessaria la fondazione di un’associazione, per la quale un intervento del comune è essenziale (negata finora dai politici che amano solo il cemento). Oltre alla valorizzazione del museo esistente, indichiamo la necessità di un luogo di esposizione artistica che possa trasformarsi in museo d’arte. Quanti artisti vivono a Porto Ceresio? Qualcuno se lo è mai chiesto?

Musica.

Un’Accademia di Musica, la Corale Arcadia, musicisti indipendenti: perché non permettere una gestione sociale di alcune strutture comunali, attraverso organismi autogestiti ed aperti, per la creazione di iniziative artistiche che uniscano, per esempio, la musica alla pittura o alla fotografia, al cinema…?

Non solo mostre o concerti distinti, ma eventi, collegati in rete ad altri momenti non solo portoceresini.

Per la valorizzazione di tutte le espressioni artistiche è necessario un intervento forte: investire in una casa della cultura, realmente, che non venga gestita solo dai burocrati comunali ma che sia data in mano ai cittadini che hanno idee, fin dalla sua progettazione.

Casa della cultura?

Il progetto è ancora più valido di prima!

Vogliamo una struttura che ospiti: biblioteca, sala conferenze e cinema-teatro, sala ricreazione.

La biblioteca necessita di un operatore stabile e qualificato, che la faccia vivere e che la colleghi con l’esterno. L’attuale collocazione della biblioteca è un insulto all’intelligenza: la biblioteca è uno sgabuzzino. La palazzina di Piazzale Luraschi è idonea?

Casa.

Eliminazione dell’ICI sulla prima casa. Aumento al massimo consentito dell’ICI sulle seconde case sfitte che non sono destinate all’abitazione dei figli. Lotta all’affitto in nero.

Abbattimento delle strutture abusive a partire da chi ha più proprietà ed è più ricco.

La densità abitativa di Porto C. è uguale a quella di Varese (capoluogo) nonostante che il 50% del suo territorio è sottoposto a vincolo idrogeologico: significa che in realtà Porto Ceresio ha una densità di cemento molto più alta di quella di Varese.

Lo sviluppo, inteso come progressiva urbanizzazione del suolo, non è più possibile: il mondo è chiuso ed esige un controllo perché si conservi un equilibrio per la vita.

L’impermeabilizzazione del suolo e la canalizzazione forzata delle acque sono state le cause principali delle esondazioni e delle alluvioni che hanno danneggiato il nostro paese. Non la mancanza di tombini per le strade, ma l’eccesso di tombini, non le troppe foglie nei boschi, ma la mancanza di piante e di foglie, non la mancanza di argini, ma letti dei torrenti troppo stretti dagli argini: tutte queste cose hanno accelerato ed incrementato il flusso delle acque verso il fondovalle ed il lago, causandone lo straripamento nei giorni di pioggia. La cementificazione delle coste ha infine reso del tutto incontrollabile la portata del lago.

Al posto dello sviluppo è necessaria una riconversione ed una ristrutturazione degli edifici e delle aree già costruite ed un utilizzo delle case sfitte.

Esistono, inoltre, aree di demanio pubblico mai conosciute dagli amministratori di sempre. Che aspettiamo ad utilizzarle?

Quale Piano Regolatore Generale?

Il PRG presentato dal Sindaco Francione e bocciato in buona parte (circa 5 anni fa dalla Regione) per merito di una critica serrata condotta da Rifondazione Comunista e da un comitato di cittadini, di associazioni (fra cui Legambiente) e di altri partiti, contiene ancora molte irregolarità non viste: corsi d’acqua segnati come strade, parcheggi segnati come aree verdi, spazi pubblici in realtà recintati e con divieto d’accesso… noi pensiamo che gli "errori" non siano il prodotto del caso.

Un progetto contenuto dal PRG ed espresso dall’intera lista di Francione (Forza Italia – Vitella e Visintainer – non è diversa dall’attuale amministrazione, anzi: è l’amministrazione! Il Vitella è vicesindaco!) fu quello di immettere nel centro abitato la circolazione stradale della statale proveniente da Varese, in via Bertolla anziché in via Mazzini, per permettere nuove speculazioni edilizie (40.000 metri cubi di cemento) sull’area della stazione. Ebbene, bocciato l’arretramento della ferrovia, l’amministrazione comunale continua a perseguire l’obiettivo dell’intensificazione del traffico – mezzi pesanti inclusi – nei quartieri residenziali. E a questo proposito Vitella, Francione, Carcillo, Minenna hanno provveduto a rimpiazzare un’area verde prevista nel PRG con una bella piattaforma di asfalto: un parcheggio utilizzato – abusivamente – solo dai camion, autoarticolati ed autorimorchi (che non dovrebbero neppure transitare in una zona residenziale). E quell’area verde, si legge sul PRG, avrebbe dovuto essere un PARCO GIOCHI: i camion ed il traffico hanno sfrattato i bambini.

Parcheggi.

I parcheggi pubblici di Porto Ceresio sono gratuiti solo se favoriscono alcuni commercianti ed i turisti con barche gran lusso, mentre sono a pagamento per i residenti, specie nel centro e per gli utenti dei servizi come gli uffici comunali. Vogliamo un’inversione di tendenza.

Il parcheggio di Via Roma e quello situato presso il depuratore sembrano lande desolate dopo il passaggio di Attila: più verde e meno asfalto!

Principio di precauzione e prevenzione.

 

Controlli prima e non dopo: forse l’IPERDì di Porto Ceresio è cancerogeno (tetto di eternit) e solo adesso, in seguito ad un nostro esposto al comune, dopo mesi di attività dell'ipermercato, verranno effettuati i controlli A.S.L.

Un’Amministrazione irresponsabile.

L’amministrazione Francione-Vitellaha permesso l’apertura del centro commerciale IPERDì. Alcuni cittadini residenti nella zona del centro commerciale, osservando il tetto dei capannoni che lo ospitano, hanno sospettato che la copertura dell’edificio fosse di eternit, un materiale cancerogeno vietato dalla Legge. Abbiamo immediatamente scritto al Sindaco, chiedendo un controllo immediato per garantire la sicurezza dei cittadini, degli utenti e dei/delle lavoratori/trici.…il Sindaco ci ha risposto che presto verranno svolti i controlli A.S.L.!Bisognava fare i controlli PRIMA di aprire il centro commerciale!Noi ci auguriamo, naturalmente, che il sospetto non trovi conferma, tuttavia non possiamo non considerare vergognoso che le concessioni siano state rilasciate così a cuor leggero: non è possibile credere che l’amministrazione abbia deciso responsabilmente se, come è evidente, nessuno ha la più pallida idea di quali siano i materiali di costruzione dell’edificio.

Non sono valide le accuse del Sindaco all’ufficio tecnico: la Legge Bassanini, infatti, vincola tutti gli uffici amministrativi ad un controllo ancora più forte del Sindaco, che può perfino licenziare ed assumere i dipendenti selezionandoli politicamente. Sembra, insomma, che Francione abbia assunto i suoi dipendenti per uno scopo nuovo, una nuova mansione: il capro espiatorio.

Sappiamo inoltre che, sempre all’IPERDì, non sono stati effettuati i controlli previsti per legge neppure da parte dei Vigili del Fuoco: per mesi dall’apertura dell’attività commerciale non è nemmeno stato richiesto il sopralluogo per il rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi, a tutt’oggi non si sa se è stato rilasciato.

La stessa cosa vale per il totale menefreghismo nei confronti della sicurezza nelle scuole: provate voi ad usare estintori vuoti e, comunque, appesi troppo in alto! In anni di amministrazione si è del tutto ignorata la Legge n.626 per la sicurezza.

Dove iniziano l’illegalità e l’abusivismo?

Una programmazione di valle e di lungo periodo.

Il Partito della Rifondazione Comunista ha un progetto politico proiettato nel futuro e che coinvolge l’intera Valceresio: ambiente e territorio, arte e cultura, occupazione, partecipazione democratica, legalità.

Ci opporremo con determinazione all’introduzione di infrastrutture e costruzioni al servizio della nuova Malpensa: la costruzione di una rete ferroviaria di valle che serva principalmente al trasporto pesante di merci in un’ipotetica tratta Gallarate-Varese-Arcisate-Stabio ci vede nettamente contrari, perché chi malpensa malvive. Il Centro intermodale HUPAC di Gallarate, infatti, trasferisce su gomma le merci che vengono trasportate su rotaia dalla Svizzera.

Siamo piuttosto orientati all’introduzione, in tutta la Valceresio, di servizi di trasporto pubblico per i cittadini.

Una vera opposizione a Porto Ceresio.

L’opposizione di Patrizia Buzzi (ancora di più quella dei latitanti!) non è credibile. Il commento più critico di Patrizia: accidenti! Quello più articolato: non sono d’accordo però voto a favore.

Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale il Sindaco Francione si è accomiatato ringraziando tutti - ma proprio tutti, anche l’opposizione! – per l’appoggio dato al suo mandato: per la prima volta si è approvato quasi tutto all’unanimità!

Un sistema granitico!

Manca una vera opposizione a Porto Ceresio, quindi manca un controllo democratico. Votare per Rifondazione Comunista significa fondare uno spazio critico di confronto.

Rifondazione Comunista è l’unico voto utile. Ed è l’unico voto a sinistra!