In
genere spezza giacca e cravatta con scarpe e pantaloni casual. Oppure con lo zaino
sportivo che porta sempre in spalle, in consiglio comunale come in questa intensa campagna
elettorale che lo ha portato nella maggior parte dei comuni del collegio di Sesto
Calende-Gavirate nel quale si presenta, per la camera, come rappresentante
dellUlivo. E Roberto Caielli, sindaco di Sesto Calende. Quarantasette anni, è
sposato con Francesca e ha tre figli Olmo, Tommaso e Guglielmo. Alla vita amministrativa
del paese in cui è nato ha cominciato a partecipare nel 1975 come consigliere, poi negli
anni sono seguite le cariche di assessore e ora per la seconda volta è primo cittadino.
Insegna lettere presso le scuole medie di Angera ed è laureato in Filosofia alla Statale
di Milano. Dove è iniziata la sua formazione politica. Nel movimento studentesco
capanniano dal 1975 al 1978. Sempre di questo periodo è liscrizione al Pci, nel
quale milita fino alla svolta che porta ai Ds. "Ho partecipato convinto alla svolta
di Occhetto racconta Caielli il partito era già cambiato nel suo interno e
occorreva riconoscere questa evoluzione anche nel suo nome, come è poi avvenuto".
La sua vita si è divisa fra la politica e linsegnamento dunque?
"In realtà dopo laureato, per un anno e mezzo mi sono dedicato ad
unesperienza particolare e innovativa, quella dei periodici comunali, lavoravo per
la cooperativa il Guado, creata da un personaggio assai particolare e originale, Daniele
Oppi. Nella sostanza la cooperativa offriva consulenza e il supporto redazionale a tutte
le amministrazioni che volevano costruire il loro periodico comunale, che oggi è
unesperienza diffusa, venticinque anni fa no. Fra i periodici che contribuii a far
nascere nella provincia, oltre Sesto Informazioni, che è nato nel 1975, anche quello di
Vergiate, Somma, Cavaria. Dopo un anno e mezzo sono iniziate le supplenze, la prima a
Somma Lombardo, dove ho cominciato insegnando il pomeriggio ai lavoratori, poi il concorso
e le cattedre di Taino e Angera dove lavoro attualmente".
Ma lattività politica lha sempre accompagnata, chi sono le figure che
più lhanno guidata?
"Berlinguer ed ora DAlema, il primo è stato un mito positivo
delluomo politico onesto, di una persona che ha improntato il suo ideale di vita ad
un forte rigore, una persona minuta, ma nello stesso tempo decisa nel portate avanti le
sua battaglie politiche, DAlema per la sua capacità di assumersi responsabilità.
Viene spesso definito come un tattico, in realtà ha la capacità di avere una visione
lunga della politica".
In questi venticinque anni di attività politica qual è stato il sogno che
lha spinta a fare?
"Il mio sogno in questi anni si è modificato, negli anni
Settanta eravamo veramente convinti che il socialismo fosse realizzabile, eravamo molto
ingenui, oggi il sogno ha contorni molto più sfumati, è quello di una società meno
conflittuale, pacificata, che sappia dialogare con il Terzo Mondo".
Veniamo alla candidatura, se laspettava?
"Si, consapevoli della difficile sfida che ci aspettava, già da un anno
allinterno dei Ds si era pensato di candidare persone rappresentative del
territorio, appunto amministratori come me o come Manolo Marzaro, sul mio nome non ci sono
state forzature è cè stato un consenso quasi naturale".
Quali sono i punti principali del suo programma e il primo impegno se eletto?
"Una politica per la famiglia e una riforma dello stato sociale che punti
sulla qualità e garantisca i diritti di uguaglianza; la difesa dellambiente
attraverso la partecipazione e il controllo, più investimenti contro linquinamento
e a favore di un grande piano della viabilità per un territorio più equilibrato, meno
congestionato; una politica per i diritti del lavoro, dipendente ed autonomo. Perché le
imprese possano crescere e operare con fiducia e le nuove professioni abbiano un sostegno
adeguato, anche con la formazione. Appena eletto le mie iniziative saranno a favore
dellambiente: a sostegno delle richieste dei Sindaci di Malpensa e per la soluzione
del problema pedaggi Autostradali".
Fra qualche giorno le elezioni, cosa si aspetta?
"E una sfida molto difficile, soprattutto in questo collegio e lo
sapevamo fin dallinizio, siamo convinti di giocare una buona partita, come siamo
stati convinti in questa campagna elettorale molto intensa della necessità di arrivare
nella maggior parte dei comuni del collegio per esprimere i nostri programmi e le nostre
idee, per farci conoscere".