Sesto Calende 11 maggio - Incontro con Roberto Caielli, candidato alla camera nel collegio di Sesto Calende: accanto agli impegni per il territorio anche i sogni 
Il sogno: una società meno conflittuale per i nostri figli
In genere spezza giacca e cravatta con scarpe e pantaloni casual. Oppure con lo zaino sportivo che porta sempre in spalle, in consiglio comunale come in questa intensa campagna elettorale che lo ha portato nella maggior parte dei comuni del collegio di Sesto Calende-Gavirate nel quale si presenta, per la camera, come rappresentante dell’Ulivo. E’ Roberto Caielli, sindaco di Sesto Calende. Quarantasette anni, è sposato con Francesca e ha tre figli Olmo, Tommaso e Guglielmo. Alla vita amministrativa del paese in cui è nato ha cominciato a partecipare nel 1975 come consigliere, poi negli anni sono seguite le cariche di assessore e ora per la seconda volta è primo cittadino. Insegna lettere presso le scuole medie di Angera ed è laureato in Filosofia alla Statale di Milano. Dove è iniziata la sua formazione politica. Nel movimento studentesco capanniano dal 1975 al 1978. Sempre di questo periodo è l’iscrizione al Pci, nel quale milita fino alla svolta che porta ai Ds. "Ho partecipato convinto alla svolta di Occhetto – racconta Caielli – il partito era già cambiato nel suo interno e occorreva riconoscere questa evoluzione anche nel suo nome, come è poi avvenuto".

La sua vita si è divisa fra la politica e l’insegnamento dunque?

"In realtà dopo laureato, per un anno e mezzo mi sono dedicato ad un’esperienza particolare e innovativa, quella dei periodici comunali, lavoravo per la cooperativa il Guado, creata da un personaggio assai particolare e originale, Daniele Oppi. Nella sostanza la cooperativa offriva consulenza e il supporto redazionale a tutte le amministrazioni che volevano costruire il loro periodico comunale, che oggi è un’esperienza diffusa, venticinque anni fa no. Fra i periodici che contribuii a far nascere nella provincia, oltre Sesto Informazioni, che è nato nel 1975, anche quello di Vergiate, Somma, Cavaria. Dopo un anno e mezzo sono iniziate le supplenze, la prima a Somma Lombardo, dove ho cominciato insegnando il pomeriggio ai lavoratori, poi il concorso e le cattedre di Taino e Angera dove lavoro attualmente".

Ma l’attività politica l’ha sempre accompagnata, chi sono le figure che più l’hanno guidata?

"Berlinguer ed ora D’Alema, il primo è stato un mito positivo dell’uomo politico onesto, di una persona che ha improntato il suo ideale di vita ad un forte rigore, una persona minuta, ma nello stesso tempo decisa nel portate avanti le sua battaglie politiche, D’Alema per la sua capacità di assumersi responsabilità. Viene spesso definito come un tattico, in realtà ha la capacità di avere una visione lunga della politica".

In questi venticinque anni di attività politica qual è stato il sogno che l’ha spinta a fare?

"Il mio sogno in questi anni si è modificato, negli anni Settanta eravamo veramente convinti che il socialismo fosse realizzabile, eravamo molto ingenui, oggi il sogno ha contorni molto più sfumati, è quello di una società meno conflittuale, pacificata, che sappia dialogare con il Terzo Mondo".

Veniamo alla candidatura, se l’aspettava?

"Si, consapevoli della difficile sfida che ci aspettava, già da un anno all’interno dei Ds si era pensato di candidare persone rappresentative del territorio, appunto amministratori come me o come Manolo Marzaro, sul mio nome non ci sono state forzature è c’è stato un consenso quasi naturale".

Quali sono i punti principali del suo programma e il primo impegno se eletto?

"Una politica per la famiglia e una riforma dello stato sociale che punti sulla qualità e garantisca i diritti di uguaglianza; la difesa dell’ambiente attraverso la partecipazione e il controllo, più investimenti contro l’inquinamento e a favore di un grande piano della viabilità per un territorio più equilibrato, meno congestionato; una politica per i diritti del lavoro, dipendente ed autonomo. Perché le imprese possano crescere e operare con fiducia e le nuove professioni abbiano un sostegno adeguato, anche con la formazione. Appena eletto le mie iniziative saranno a favore dell’ambiente: a sostegno delle richieste dei Sindaci di Malpensa e per la soluzione del problema pedaggi Autostradali".

Fra qualche giorno le elezioni, cosa si aspetta?

"E’ una sfida molto difficile, soprattutto in questo collegio e lo sapevamo fin dall’inizio, siamo convinti di giocare una buona partita, come siamo stati convinti in questa campagna elettorale molto intensa della necessità di arrivare nella maggior parte dei comuni del collegio per esprimere i nostri programmi e le nostre idee, per farci conoscere".

Catia Spagnolo