Somma Lombardo - Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso che avrebbe permesso a Sorrentino di tornare in gara ma la lista sosterrą Colombo e le elezioni si terranno regolarmente
Riammessa l'Unione Italiana, l'accordo col centrodestra scongiura il rinvio

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso e potenzialmente la lista Unione Italiana di Franco Sorrentino potrebbe tornare in corsa a meno di 4 giorni dal voto, con il rischio del rinvio. Una notizia che ha terremotato la prefettura e i candidati alle elezioni, ma che sembra essere stata scongiurata da un accordo in extremis con il sindaco Colombo e la coalizione che lo sostiene. Unione Italiana e il sindaco Guido Colombo
Già nei giorni scorsi Unione Italiana, esclusa dalla sentenza del Tar della Lombardia dalla competizione elettorale, aveva annunciato l’intenzione di appoggiare “esternamente” la candidatura di Guido Colombo. Ora, con la riammissione sancita dal consiglio di Stato la lista ha deciso di proseguire su quella strada.

«Una decisione dettata dal buon senso – spiegano Sorrentino e la portavoce raffaella Greco – che deriva dalla consapevolezza che rinviare, o peggio, annullare le elezioni avrebbe un costo significativo per le casse comunali che non è nostra intenzione caricare questo peso sulla collettività. Pertanto, in nome della stima che riponiamo nella persona di Guido Colombo, abbiamo deciso di appoggiare la sua candidatura senza partecipare ufficialmente alle elezioni».
Sollevato dalla decisione presa e dell’”accordo fra gentiluomini” fatto tra la sua coalizione e Unione Italiana per scongiurare il rinvio del voto, è soprattutto il sindaco Colombo che annuncia di essere pronto a cominciare un percorso insieme a questa nuova forza politica. «apprezziamo la scelta di buon senso fatta – spiega Colombo - e ci impegniamo fin da ora a dare il giusto risalto anche ad Unione Italiana come forza politica».
Dall’altro lato gli stessi rappresentanti di lista di UI, formazione «vicina all'ideologia politica del Pdl», assicurano di «non volere usare la sentenza di riammissione come una “piede di porco” o arma di ricatto, ma semplicemente per ricordare che quel provvedimento ci riconosce definitivamente come forza politica attiva sul territorio».
 

Tomaso Bassani
Mercoledi 24 Marzo 2010